“I giovani e il mercato del lavoro” è il tema di una tavola rotonda che si è tenuta all’Università Europea di Roma, per analizzare gli effetti delle politiche del lavoro nazionali e territoriali e delineare l’evoluzione del mercato nei prossimi anni.
Attraverso questa iniziativa l’Ufficio Orientamento e Job Placement dell’ateneo hanno offerto agli studenti chiavi di lettura e strumenti nella ricerca delle opportunità professionali per il proprio futuro.
Sono tante, oggi, le domande che le nuove generazioni si pongono per il proprio futuro, per cercare di soddisfare quel bisogno di autorealizzazione che permette di stare bene con se stessi e con gli altri.
Marco Vitiello, Coordinatore GdL Psicologia del Lavoro, Ordine degli Psicologi del Lazio, ha detto: “Attorno a questa tavola rotonda mettiamo anche i giovani, cercando di capire e di capirci, tra riforme del lavoro e indagini di e sul mercato, per provare a ridefinire un percorso dove proprio i giovani possono contribuire a ridare un senso, fungendo da stimolo, dando voce alle proprie domande e aspettative, che possono meglio orientare ricerca e politiche di intervento. Ma i giovani possono anche diventare protagonisti del mercato del lavoro, incrementando competenze trasversali di autoimprenditorialità, creatività ed empatia, ma soprattutto guidando e sfruttando le nuove tecnologie per creare un mondo del lavoro ‘vivibile’ e che lasci spazi di vita sana”.
Felice Testa, professore associato di Diritto del Lavoro nell’Università Europa di Roma, ha dichiarato: “Sono convinto che non siano le leggi a creare posti di lavoro; questi sì dipendono dal mercato, cioè dal combinarsi delle disponibilità economiche che sono dietro il chiedere e l’offrire lavoro.
Queste combinazioni, però, incidono concretamente sulle scelte che gli individui compiono e hanno delle conseguenze sulle vite delle persone e delle imprese; dunque una legge che regoli quelle conseguenze è necessaria. E se è una legge di diritto del lavoro questa dovrebbe avere come finalità la tutela delle condizioni del lavoratore della sua dignità e della sua personalità perché questa è l’essenza del diritto del lavoro anche quando quel diritto, chiamato a occuparsi delle conseguenze delle valutazioni di mercato, si deve preoccupare di introdurre, o riscrivere, tutele possibili o sostenibili rispetto al contesto economico”.
Secondo il prof. Felice Testa “le prospettive evolutive dipenderanno molto da come il nostro Paese avvertirà il confronto con altri Paesi dai quali economicamente dipende e da quanto sarà capace, in questo confronto, di far resistere le specificità della propria tradizione di politica del diritto che è quella che fonda la Repubblica sul lavoro quale strumento di inclusione sociale e di affermazione e tutela della persona umana”.
“Ho fiducia – ha spiegato il prof. Testa – che, con i tempi che saranno possibili, si recupererà la dimensione umana, prima che industriale, del lavoro, magari puntando sulle eccellenze produttive italiane e sul localismo quali motori di un risorgimento economico e sociale”.
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Una speranza per il futuro dei giovani
All’Università Europea di Roma si è svolto un convegno per offrire agli studenti chiavi di lettura e strumenti nella ricerca delle opportunità professionali per il proprio futuro