Daily meditation on the Gospel

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Benedetto chi confida nel Signore — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 16 Marzo 2017

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Lettura
La famosa parabola è immediatamente preceduta da un detto di Gesù sulla fedeltà coniugale (Lc 16,18) che, a prima vista, appare una strana interpolazione. Invece si tratta di un richiamo alla quotidianità, come vero criterio di valutazione. I cosiddetti grandi problemi, quali ricchezza e povertà, giustizia e disuguaglianze si trasformano presto in armi ideologiche, se non rapportate alla coerenza personale, a partire dalle faccende di casa propria. Contro gli arrabbiati di una causa opposta ad un’altra, o i paladini di varie tendenze, Abramo riconduce verso una risposta personale alle istanze di Dio, contenute in Mosè e nei Profeti. 
Meditazione
Attenti osservatori del nostro tempo affermano che «uno dei tratti fondamentali della contemporaneità consiste in un allentamento generalizzato del legame con l’Altro». La parabola di Gesù anticipa di molto lo stato attuale. C’è un uomo che ha solo il culto di sé e ritorce a sé due opere di misericordia corporale, del cibo e del vestito, mentre un altro, che nemmeno sembra più umano, nella sua bramosia precorre il nostro presente, dove davvero masse enormi di poveri servono solo a mantenere i pochi sempre più ricchi. Due completi estranei in questa vita, separati da un abisso incolmabile anche dopo la morte. L’ingiustizia fra gli uomini è il segno del peccato che corrompe la Creazione. Nella visione di Gesù tutto ciò, anche se terribile, è solo la cornice entro la quale Dio esercita la Redenzione attraverso l’Alleanza. La parabola dice che comunque e dovunque, qualsiasi sia il contesto danneggiato dal peccato, si può ripartire solo da Abramo, cioè nella fede che mette in cammino con il Signore. Non si può chiedere a Gesù di avere un posto accanto a Lui, se non si è capaci di stare «accanto ad Abramo» nella fede; Gesù rivela: «Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno, lo vide e fu pieno di gioia» (Gv 8,56). Nelle parole del padre Abramo risuona la stessa Voce della Trasfigurazione, che indica nell’ascolto del Figlio il modo per essere illuminati dalla Legge (Mosè) e dai Profeti (Elìa); al di fuori di questa testimonianza ogni altro segno fallisce, fosse anche uno che torna dai morti. Se non c’è l’ascolto della Rivelazione, iniziata nel cammino di Abramo e confluita nella forza della Legge e nell’autorità dei Profeti, nessuna forma di persuasione potrà cambiare in alcun modo il cuore.
Preghiera
Padre, sei nostra fiducia: vegliaci nel cammino, rendi il cuore integro e buono, affinché non confidiamo più in noi stessi e abbiamo compassione di chi soffre. Il soffio dello Spirito disperda l’ingiustizia, la parola di Gesù ci apra alla speranza che non muore, perché portiamo frutto in ogni tempo.
Agire
Voglio iniziare, fin da oggi, a curare meglio la preghiera prima e dopo i pasti, per ricordare a me stesso e testimoniare che sono solo amministratore di beni non miei.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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