Lettura
Nel Discorso della Montagna questo gioiello di catechesi sulla preghiera affonda le radici nel Padre Nostro (Mt 6,7-14) e si arricchisce delle esortazioni precedenti. Gesù ha invitato a non preoccuparsi (Mt 6,25-34), per questo, chiedere dovrà essere libero da affanni, come se non si chiedesse. Ha poi ammonito di non giudicare (Mt 7,1-5), quindi si dovrà cercare solo ciò che unisce, ciò che è meglio per tutti. Infine, il breve detto sulle perle da non dare ai cani (Mt 7,6). Non disprezzo ma rispetto: chi ci ascolta non è mai bestia da sfamare o da domare, ma un fratello con cui comunicare. Al cospetto dei cuori si può solo bussare, mai imporre né fuggire.
Meditazione
Torniamo sulla trappola del fideismo che il satana ha posto sul cammino di Gesù. In sottofondo sosteneva che non era necessaria la preghiera: in quanto figlio di Dio gli sarebbe bastato dire o gettarsi per ottenere l’intervento divino. La parabola ritrae un padre umano attento a non dare al figlio cose inutili o nocive, ma essa serve più a rivedere la funzione paterna che ad applicare al Padre celeste una premura infinitamente maggiore. Basta scorrere i libri sapienziali della Bibbia per accorgersi che, in quei tempi, la figura paterna era vista e vissuta più nella funzione di correzione che di elargizione. Quindi non ci lasciamo distrarre dall’apparente buonismo della similitudine di Gesù. Un padre che si fermasse ai bisogni immediati del figlio farebbe solo danni: se non si pone il problema della crescita del figlio, rimane nella cattiveria di fondo, che Gesù non nasconde e non mitiga. Anche il figlio che si fermasse ad un rapporto col padre limitato a bisogni contingenti, mancherebbe al Quarto Comandamento, che chiede onore per il genitore, considerazione per la persona prima che per i beni. Chiedere, cercare, bussare sono azioni che dovrebbero educare mentre si esercitano, ampliando il cuore e la mente oltre le focalizzazioni immediate. Anche gli psicologi parlano di una “soddisfazione altra”, che non proviene dalla soddisfazione dei bisogni, ma dal riconoscimento di altri orizzonti personali, compresa la rinuncia. Non a caso Gesù evoca la Legge e i Profeti, cioè la totalità delle Scritture: in esse si narra e si riflette su tutto quello che il Signore ha fatto e compirà per il suo popolo, ma in parallelo c’è la rivelazione del peccato dell’uomo a cui non si risponde con interventi sporadici.
Preghiera
Chiediamo, Signore, senza pretendere; ti cerchiamo, sapendo che ci hai trovato per primo; bussiamo alla tua porta, perché hai già aperto il nostro cuore. Diamo cose buone ma restiamo cattivi, siamo opera tua ma facciamo di testa nostra. Vieni in nostro aiuto, perché non abbiamo altro soccorso che te.
Agire
Darò ascolto alle richieste degli altri, senza protagonismi né indifferenza, semplicemente mettendomi al loro posto, per chiedermi cosa mi aspetterei se fossi in loro.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
Pixabay CC0 - PD
Il Padre vostro darà cose buone — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 9 Marzo 2017