Daily meditation on the Gospel

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Non digiunate più così — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 3 Marzo 2017 — Venerdì dopo le Ceneri

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Lettura
L’arresto di Giovanni (Mt 4,12) ha disorientato i suoi discepoli: cercano risposte da Gesù, riconoscono l’autorità, ma contestano la condotta. Pretendono che Egli imiti la loro austerità: un modo riduttivo di interpretare la predicazione del Battista, tesa più alla imminenza del giorno del Signore che alla impostazione solo penitenziale della vita. La risposta di Gesù rimanda alla citazione di Osea (6,6) nel precedente banchetto del pubblicano (Mt 9,13), dove aveva unito misericordia e sacrificio. L’immagine della festa di nozze interrotta dall’omicidio dello sposo è anticipo della Pasqua.
Meditazione
Abbiamo visto come il digiuno sia uno dei tre fondamenti dell’edificio penitenziale, assieme ad elemosina e preghiera. Il digiuno si differenzia da esse perché è più discrezionale, nel senso che se si crede in Dio allora non si può non pregare; l’elemosina è poi il frutto di un elementare senso di umanità; il digiuno invece, cioè il distacco da ogni avidità e la prassi più o meno regolamentata che ne consegue, è affidato ad un discernimento personale, anche se ognuno comprende che la rinuncia possa essere molto formativa. Per questo la pratica del digiuno fornisce un criterio più ampio e sfumato per capire la struttura della persona e la sua visione del mondo. Il fatto che il digiuno sia affidato di più a personali valutazioni libere, dovrebbe indurre non ad un senso di arbitrio puramente opzionale, quanto invece innanzitutto ad una serena prudenza nel valutare le realtà circostanti, per un uso di esse che sia sobrio, attento, rispettoso, vigilante. Chi si conduce con questo sano realismo verso tutta la Creazione, acquista lo spirito di sapienza, che gli permette di regolarsi con giustizia nei rapporti, di pensare con rettitudine alle realtà della terra e a quelle del cielo, di prendere tutto con la semplicità di un cuore che aspira alla totale unificazione (Sap 1,1; Sal 86,11). Un esercizio del digiuno così attentamente interiorizzato e praticato con assiduità purifica la persona, promuovendo in essa quel profondo rinnovamento dello spirito che non proviene necessariamente dalla sola osservanza esteriore. Gesù non mette certo in discussione il valore del digiuno e la sua prassi, solo rivela la sua inopportunità – almeno per come lo concepiscono i farisei – nel contesto di evangelizzazione del Regno ai poveri. Egli lo riporta al fondamento, che consiste nel proclamare che Dio solo basta.
Preghiera
Padre, manda lo Spirito perché crei in me un cuore penitente, sciolga le catene che io mi sono dato, spezzi il giogo che io mi sono imposto, mi renda libero dalle mie oppressioni. Che io ponga davanti a me la giustizia di Gesù, e di me resti solo la gloria delle opere che Egli ha compiuto in me.
Agire
Farò attenzione ai miei familiari, o a coloro con cui vivo in comunità o con cui lavoro: non alzerò la voce, fuggirò i litigi e i giudizi.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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