Pena di morte, execution chamber, Florida - Wikimedia Commons

Santa Sede: "Non si uccide in nome della giustizia, la pena di morte è un fallimento"

Mons. Jurkovič, osservatore permanente presso l’Onu di Ginevra, ha ribadito la posizione vaticana sul tema

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“La giustizia umana è fallibile, la pena di morte irreversibile”. Per questo la pena capitale è uno strumento da evitare, come ha detto alle Nazioni Unite di Ginevra ieri, 1° marzo 2017, mons. Ivan Jurkovič, osservatore permanente della Santa Sede, ribadendo così la posizione vaticana sul tema.
Parafrasando Papa Francesco, il presule ha detto che “anche un criminale ha il diritto inviolabile alla vita” . E ha proseguito – come riferisce la Radio Vaticana – rilevando che “per uno Stato di diritto la pena di morte rappresenta un fallimento, perché obbliga uno Stato ad uccidere in nome della giustizia. Ma la giustizia non è mai raggiungibile attraverso l’uccisione di un essere umano”.
Giustizia che può essere ottenuta mediante “misure più umane”: ne è convinto il delegato della Santa Sede, che invita ad assicurare ai criminali la possibilità di cambiare vita. Questo – è la convinzione di mons. Jurkovič – “favorirà lo sviluppo di una società più giusta ed equa, nel pieno rispetto della dignità umana”.
L’osservatore permanente presso l’Onu di Ginevra plaude quindi agli sforzi di molti Paesi per l’eliminazione della pena capitale e ribadisce l’impegno in tal senso del Vaticano. Egli ha ricordato che la Santa Sede sostiene, come misura provvisoria, le moratorie stabilite dalla risoluzione dell’Assemblea Generale 2014.
L’appello finale agli Stati membri di mons. Jurkovič è a migliorare le condizioni di detenzione nel rispetto della dignità di ogni persona, indipendentemente dal crimine compiuto, e a garantire il diritto degli imputati ad un processo equo e giusto.

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ZENIT Staff

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