Si concludono nel pomeriggio con una conferenza stampa dell’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, i colloqui ad Astana, in Kazakistan, dedicati alla crisi in Siria. Crisi che in sei anni circa ha provocato oltre 300 mila morti, sei milioni di sfollati interni e quattro milioni di rifugiati nei Paesi vicini.
I negoziati sono stati promossi da Russia, Turchia e Iran, i quali sembra che abbiano trovato un accordo su un meccanismo per il monitoraggio del cessate il fuoco. Esso prevede la creazione di una commissione trilaterale formata proprio da Mosca, Teheran e Ankara. Oltre alle loro delegazioni, erano presenti ad Astana anche quelle di Damasco e dell’opposizione armata. Da entrambe le parti è stata espressa la volontà di consolidare la tregua umanitaria, in vigore dal 30 dicembre scorso (anche se più volte violata) per consentire la distribuzione di aiuti umanitari.
Al momento, tuttavia, rimane il “no” dei ribelli alla firma del documento finale. Come ha spiegato Osama Abu Zeid, uno dei portavoce della delegazione dell’opposizione moderata siriana ,”ci rifiutiamo di discutere di faccende politiche, ci interessa solo la tregua… Finché non cesserà il fuoco, non ne parleremo, non abbiamo discusso nessuna faccenda politica e non intendiamo discuterne”.
Ai colloqui partecipano anche rappresentanti degli Stati Uniti, ovvero un team della nuova amministrazione Trump. I partecipanti — scrive stamani l’agenzia di stampa russa Tass, citata da L’Osservatore Romano — lavorano per concludere un documento per il consolidamento della tregua e la conferma dell’impegno a trovare una soluzione politica alla crisi con la formazione di un governo ad interim. Secondo l’agenzia, l’inviato speciale de Mistura si è detto ottimista riguardo agli sviluppi registrati nei colloqui di Astana, anche in previsione del prossimo round di negoziati previsto per l’8 febbraio a Ginevra.
Intanto ieri è stata diffusa la notizia, da parte del ministero degli esteri di Mosca, della prima operazione congiunta russo-statunitense contro i jihadisti del cosiddetto Stato Islamico (Isis). I caccia — secondo la versione russa — avrebbero bombardato Al Bab, nel governatorato di Aleppo.
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Siria: si conclude conferenza di Astana. Verso una tregua duratura
Russia, Turchia e Iran, promotori dei negoziati, hanno trovato un accordo su un meccanismo trilaterale per il monitoraggio del cessate il fuoco