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Venezuela: denutrizione colpisce 12% dei minori

La Conferenza episcopale venezuelana lancia l’allarme, chiedendo un intervento della Santa Sede per favorire il dialogo tra le parti

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“L’attuale realtà venezuelana è estremamente critica. Una grande oscurità copre il nostro Paese. Stiamo vivendo situazioni drammatiche”. Nuovo grido dall’allarme della Conferenza episcopale venezuelana, che ha trovato eco sull’Osservatore Romano.
Riuniti nei giorni scorsi a Caracas, in occasione della 107esima Assemblea plenaria ordinaria, i presuli sottolineano la “grave carenza di cibo e di medicine. Mai prima d’ora abbiamo visto tanti nostri fratelli rovistare nella spazzatura per cercare cibo!”.
Saranno tra i 350 e i 380mila, il 12% del totale, i minori venezuelani denutriti nel 2017, secondo uno studio dell’’Università centrale del Venezuela. Un aumento del 3% rispetto al 2016. “Il deterioramento della salute pubblica, l’alta malnutrizione nei bambini, l’ideologizzazione dell’istruzione, l’alto tasso di inflazione e la conseguente perdita del potere di acquisto, la corruzione diffusa e l’impunità — sottolineano i vescovi venezuelani — dipingono un quadro a tinte fosche che peggiora ogni giorno che passa”.
L’episcopato esprime profonda preoccupazione anche per “l’odio e la violenza politica, gli alti tassi di criminalità e di insicurezza, con conseguenze oppressive e distruttive” che “generano una cultura della morte”. A tal proposito mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, vescovo di Cumanà e presidente della Conferenza episcopale, ha ricordato “i 29mila decessi per morte violenta” e gli oltre 120 prigionieri politici detenuti. Il presule ha citato alcuni fatti accaduti nelle ultime settimane: “il massacro di Barlovento, commesso da gruppi paramilitari, saccheggi e atti di vandalismo a Cumaná, Ciudad Bolívar e altre città, l’aggressione al monastero trappista di Mérida”.
Infine i vescovi del Paese sollecitano la Santa Sede a favorire il dialogo tra le parti, giacché finora non sono stati ottenuti i risultati sperati. La Conferenza episcopale auspica che vengano intraprese azioni tese al superamento della crisi, per “riattivare l’apparato produttivo, garantendo lo stato di diritto e la ricostruzione del tessuto sociale”, per “promuovere onestà e responsabilità nella vita pubblica e promuovere la riconciliazione tra le persone”.

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ZENIT Staff

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