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Santa Marta: “Com’è il mio cuore? Aperto a Dio o indurito dal peccato?”

Durante l’omelia del mattino, papa Francesco invita a vivere l’“oggi” della fede, per la perseveranza finale

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Il dualismo durezza/tenerezza di cuore e l’apertura a Dio intesa come ascolto. Ne ha parlato papa Francesco, durante l’omelia del mattino alla Casa Santa Marta, con riferimento in particolare al passo della Lettera agli Ebrei, in cui San Paolo scrive: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” (Eb 3,7-14).
Oggi” e “cuore”, ha spiegato il Pontefice, sono le due parole chiave della Scrittura odierna. Viviamo infatti, quotidianamente, un oggi “pieno di giorni” dopo il quale “non ci sarà un replay” e in questo oggi “noi abbiamo ricevuto l’amore di Dio”, per rinnovare “la nostra alleanza con la fedeltà di Dio”.
Di fronte a ciò, serpeggia la tentazione di dire: “Sì, farò domani”; ma spesso si rivela un “domani che non ci sarà”. Nella parabola delle dieci vergini, Gesù esemplifica bene questo atteggiamento: le cinque vergini stolte non avevano preso l’olio assieme alle lampade e, quando poi si decidono, trovano la porta chiusa. Così il Signore ammonisce: “Ho mangiato con te, sono stato con te”; e poi: “Non ti conosco: sei arrivato tardi…”.
“Questo lo dico non per spaventarvi – ha commentato il Papa – ma semplicemente per dire che la vita nostra è un oggi: oggi o mai. Io penso a questo. Il domani sarà il domani eterno, senza tramonto, con il Signore, per sempre”. Lo Spirito Santo, infatti, pone la seguente domanda: “Come vivo io, questo oggi?”.
Quanto alla seconda parola, Gesù usa l’espressione “tardi di cuore” e invita a non indurire il cuore e a chiedersi se non sia “senza fede” o “sedotto dal peccato”.
Anche in questa occasione, Francesco ha elogiato l’esempio delle persone anziane che lo incoraggiano a pregare per la loro “perseveranza finale”, per l’obiettivo di vivere “pienamente” la propria vita e di “pregare perché l’oggi arrivi pieno, pieno, con il cuore saldo nella fede, e non rovinato dal peccato, dai vizi, dalla corruzione”.
L’oggi, quindi, “non si ripete” e il cuore va mantenuto “aperto” e non “indurito”, né “sedotto dai peccati”. Da parte sua, Gesù aveva incontrato tante persone con il “cuore chiuso”, come i “dottori della legge”, che lo avevano perseguitato e messo “alla prova per condannarlo”, alla fine riuscendovi.
Allora è opportuno chiedersi: “Com’è il mio oggi? Il tramonto può essere oggi stesso, questo giorno o tanti giorni dopo. Ma come va, il mio oggi, nella presenza del Signore? E il mio cuore, com’è? È aperto? È saldo nella fede? Si lascia condurre dall’amore del Signore?”. E chiedere al Signore “la grazia di cui ognuno di noi ha bisogno”, ha poi concluso il Papa.
 
 
 

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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