Foto: Emergenza Sorrisi

Damasco: 40 giovani operati e oltre 100 civili visitati da Emergenza Sorrisi

Si è conclusa la missione chirurgica dei medici volontari nello scenario di guerra della capitale siriana

Share this Entry

Si è conclusa oggi la missione chirurgica in Siria dei medici volontari di Emergenza Sorrisi, la missione voluta anche dal governo Siriano. Ben 40 giovani tra i 18 e i 35 anni sono stati operati gratuitamente dai medici dell’organizzazione non governativa, e più di 100 civili sono stati visitati presso l’ospedale civile di Damasco.
“Dopo Beirut, con un pulmino arriviamo al confine con la Siria”, afferma Fabio Massimo Abenavoli, medico chirurgo volontario e Presidente di Emergenza Sorrisi che ha guidato il team dei medici in Siria. “Al mattino eravamo già in ospedale, a Damasco (ospedale Youssef Al Asma di Damasco ndr) – prosegue Abenavoli -. Si inizia ad operare casi clinici di ragazzi giovanissimi devastati da proiettili! Dopo una intera giornata in sala operatoria ci siamo abbracciati emozionati per il nostro impegno a favore di queste giovani vite. L’ospedale dove abbiamo operato è il più attivo e quello più protetto perché sugli altri continuavano ad arrivare razzi. La popolazione appare prostrata da anni di guerra e di embargo!”.
“Abbiamo operato sia civili che militari, colpiti da bombe o proiettili, con gravissime situazioni cliniche e già sottoposti a molteplici interventi chirurgici”, dichiara sempre il presidente di Emergenza Sorrisi, che aggiunge: “Hanno partecipato a tutte le operazioni i medici siriani aggiornandosi cosi anche sulle tecniche chirurgiche più moderne e tutti gli Interventi sono riusciti oltrepassando anche le difficoltà legate agli strumenti chirurgici e ai medicamenti di base, dovuta all’impossibilita di ottenerli a causa dell’embargo”.
In questo contesto – che vede dall’inizio della guerra più di 200mila morti, oltre 5 milioni di persone che hanno lasciato il Paese, e macerie al posto di infrastrutture, scuole ed ospedali – Emergenza Sorrisi ha operato giovani e salvato vite. Naser, il papà di Mohammed, poco prima che suo figlio venisse operato racconta: “Mohammed è partito come volontario, si è ritrovato ad Aleppo come soldato ed è lì che è stato colpito sul fondo schiena in uno scontro a fuoco con i ribelli”. Mohammed mostra una fotografia sul cellulare dove compare in abito militare con il kalashnikov in mano. Era molto robusto, ora pesa solo una cinquantina di chili. “Sto male per lui, difficilmente tornerà a vivere come prima” prosegue il padre “ma sono orgoglioso, in Siria viene chiamato martire perché si è sacrificato per difendere il nostro Paese”. Mohamed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico dai medici volontari di Emergenza Sorrisi.
L’attuale Ministro Siriano degli interni e il direttore generale della sanità siriana hanno ringraziato ampiamente e formalmente Emergenza Sorrisi al termine della missione chirurgica, e chiesto espressamente all’organizzazione non governativa – che ad oggi ha operato più di 3900 bambini affetti da ustioni, malformazioni al volto e traumi da guerra nei paesi più poveri al mondo – di pianificare nel breve periodo una nuova missione chirurgica nel paese. “Promettiamo di tornare, al fianco della società civile. La voglia di pace è il principio che ci guida!”, dichiara infine Fabio Massimo Abenavoli al termine della missione chirurgica.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione