Trump presidente: le congratulazioni dei leader mondiali

Felicitazioni da parte di Putin e del patriarca Kirill. Freddi i leader politici europei, molto delusi l’ambasciatore francese in Usa e il ministero della Difesa tedesco

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Il primo ad inviare un telegramma d’auguri a Donald Trump, neo-presidente degli Stati Uniti, è stato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. “Abbiamo sentito le dichiarazioni elettorali dell’allora candidato alla Casa Bianca Donald Trump mirate a ripristinare i rapporti fra la Russia e gli Usa – il commento a caldo di Putin -. Noi capiamo e ci rendiamo conto che sarà un percorso difficile dato il deterioramento in cui si trovano le nostre relazioni. La Russia è pronta a far la sua parte e desidera ricostruire i rapporti a pieno titolo con gli Usa”.
L’espressa volontà da parte di Trump di migliorare le relazioni tra Usa e Russia non hanno certo lasciato indifferente Mosca. La Duma, il Parlamento russo, ha accolto con un fragoroso applauso la notizia della vittoria del tycoon newyorkese a discapito di Hillary Clinton.
“Vive congratulazioni” sono state inviate a Trump anche dalle gerarchie russo-ortodosse. Il Patriarca Kirill auspica che la vittoria del repubblicano possa “modificare la politica interna e le relazioni internazionali” e che possano continuare “i rapporti di lunga data tra la Chiesa russo-ortodossa e gli Stati Uniti”, nel segno di “una storia comune e valori cristiani”.
Decisamente più timidi i leader politici europei. Il presidente francese François Hollande si è sì congratulato con Trum ma ha inoltre detto che bisogna essere “vigili e sinceri” con il partner americano. Sincerità che non è mancata a caldo, dopo l’esito delle presidenziali americane, a Gérard Araud, ambasciatore di Francia negli Stati Uniti, che ha racchiuso la sua delusione in un tweet che è stato poi rimosso: “È la fine di un’’epoca, quella del neoliberalismo. Bisogna capire cosa verrà dopo. Dopo la Brexit e questa elezione ormai tutto è possibile. Un mondo crolla davanti ai nostri occhi. Una vertigine”.
Poco entusiasmo trapela anche dalle parole di Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo: “Sicuramente la relazione transatlantica diventerà più difficile”.
Germania e gli Usa sono legati da valori comuni e la Germania offre a Donald Trump una “stretta collaborazione” dice la cancelliera Angela Merkel congratulandosi per la sua elezione. Meno diplomatica la ministra della Difesa tedesca, Ursula von der Leyen, che ha definito in tv la vittoria di Trump un “forte choc”.
Non si è sottratto alle frasi di circostanza il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi. “A nome dell’Italia – le sue parole – mi congratulo con lui e gli auguro buon lavoro convinto che l’amicizia resti forte e solida”.
Cauta anche Teheran. Il presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Hassan Rohani, ha sottolineato che non eesiste “alcuna possibilità” di ribaltare l’accordo nucleare siglato dall’Iran con le potenze mondiali da parte del presidente americano eletto Donald Trump, che durante la sua campagna elettorale aveva promesso di revocare l’intesa.

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ZENIT Staff

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