Un documento in quattro punti quello presentato ieri, in una conferenza stampa a Bogotá, dalla Conferenza Episcopale colombiana (Cec) riguardo al processo di pace e alla posizione della Chiesa, dopo che, su richiesta del Governo, rappresentanti dell’episcopato hanno incontrato una delegazione della guerriglia delle Farc e il gruppo governativo dei negoziatori. La scorsa settimana si era tenuta una riunione anche con gli ex presidenti della Repubblica Uribe e Pastrana, leader del fronte del “no” al referendum sull’accordo di pace precedentemente raggiunto e bocciato dagli elettori.
Alla conferenza stampa – informa la Radio Vaticana – hanno preso parte mons. Luis Augusto Castro Quiroga, presidente della Cec e arcivescovo di Tunja, e mons. Francisco Javier Múnera Correa, vicario apostolico di San Vicente del Caguán. Tra le richieste elencate la prima è che “lo sviluppo del negoziato sia incorporato in un orizzonte esplicito di riconciliazione”; la seconda è che l’incorporazione dell’accordo al blocco costituzionale dev’essere solidamente blindata.
La Conferenza Episcopale sottolinea inoltre che “la Chiesa comprende la necessità di una giustizia transazionale vista come giustizia speciale, però pensa che ci debba essere in qualche modo un collegamento alla giustizia ordinaria”. Come quarto punto, chiariscono che le Farc sono state invitate “ad intendere che accettare il risultato delle urne porta al rafforzamento della democrazia e delle istituzioni”.
La Chiesa – si legge poi nel testo – invita a comprendere l’importanza della famiglia e del reinserimento sociale dei minori che sono stati in guerra. Tale reinserimento deve avvenire “in modo serio e responsabile”. Infine, l’episcopato invita a dare alle vittime la giusta riparazione.
Durante la conferenza stampa, i vescovi hanno spiegato che con le Farc si è parlato dell’opera di riconciliazione e pace realizzata dai sacerdoti nei territori del gruppo guerrigliero. Inoltre hanno reso noto che lo scorso 3 novembre i rappresentanti del Governo hanno spiegato in arcivescovado a una delegazione della Cec, presieduta dal card. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá, l’andamento delle trattative con il fronte del “no”.
Per i presuli esiste ora una base ampia di proposte per far avanzare la trattativa. Come ha commentato mons. Múnera Correa: “Ci sono posizioni di maggiore vicinanza e altre dove bisognerà mostrare grandezza d’animo”.
Alla conferenza stampa – informa la Radio Vaticana – hanno preso parte mons. Luis Augusto Castro Quiroga, presidente della Cec e arcivescovo di Tunja, e mons. Francisco Javier Múnera Correa, vicario apostolico di San Vicente del Caguán. Tra le richieste elencate la prima è che “lo sviluppo del negoziato sia incorporato in un orizzonte esplicito di riconciliazione”; la seconda è che l’incorporazione dell’accordo al blocco costituzionale dev’essere solidamente blindata.
La Conferenza Episcopale sottolinea inoltre che “la Chiesa comprende la necessità di una giustizia transazionale vista come giustizia speciale, però pensa che ci debba essere in qualche modo un collegamento alla giustizia ordinaria”. Come quarto punto, chiariscono che le Farc sono state invitate “ad intendere che accettare il risultato delle urne porta al rafforzamento della democrazia e delle istituzioni”.
La Chiesa – si legge poi nel testo – invita a comprendere l’importanza della famiglia e del reinserimento sociale dei minori che sono stati in guerra. Tale reinserimento deve avvenire “in modo serio e responsabile”. Infine, l’episcopato invita a dare alle vittime la giusta riparazione.
Durante la conferenza stampa, i vescovi hanno spiegato che con le Farc si è parlato dell’opera di riconciliazione e pace realizzata dai sacerdoti nei territori del gruppo guerrigliero. Inoltre hanno reso noto che lo scorso 3 novembre i rappresentanti del Governo hanno spiegato in arcivescovado a una delegazione della Cec, presieduta dal card. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá, l’andamento delle trattative con il fronte del “no”.
Per i presuli esiste ora una base ampia di proposte per far avanzare la trattativa. Come ha commentato mons. Múnera Correa: “Ci sono posizioni di maggiore vicinanza e altre dove bisognerà mostrare grandezza d’animo”.