C’è anzitutto il dolore per il tragico episodio di violenza avvenuto oggi a Rouen, in Francia, nelle parole del cardinale Luis Antonio Tagle, durante la presentazione del DoCat al Media Center di Cracovia, dove lavorano gli oltre tremila giornalisti accreditati per la Gmg.
“Voglio esprimere il mio dolore perché stamattina un sacerdote a Rouen è stato ucciso brutalmente mentre celebrava la Messa” ha detto l’arcivescovo di Manila, “una notizia scioccante che ci rattrista, preghiamo per la nazione francese”. Questo “incidente infelice – ha aggiunto – ci farà capire in che modo realizziamo la Dottrina Sociale della Chiesa”.
Proprio di Dottrina Sociale il porporato filippino ha parlato in relazione al libro e alla app del DoCat, progetto che rappresenta la “seconda puntata” del YouCat, il Catechismo della Chiesa cattolica ‘tascabile’ destinato ai giovani presentato durante la Gmg di Madrid del 2011.
Chiamato a sostituire il card. Cristoph Schonborn, impossibilitato a venire – anche se, ha detto, “lui è insostituibile” – Tagle, zainetto giallo del pellegrino in spalla, ha spiegato che con il DoCat “Papa Francesco vuole farci un dono, così da non restare fermi solo dalla conoscenza e alla preghiera ma passare all’azione”. “Questo vuole comunicare il Papa ai giovani e non solo. E i giovani devono ricambiare questo dono al Papa”. Come Chiesa, ha sottolineato l’arcivescovo, “vorremmo infatti dare un milione e anche di più di giovani che si impegnano con lo spirito del DoCat”.
Lo stesso Bergoglio, in un video trasmesso durante la presentazione, afferma che il DoCat “è un manuale di conoscenza, un manuale di strada. Si tratta sia della parola di Cristo che della Chiesa e di tanta gente. Esso è uno strumento importante della vita quotidiana dei giovani”. Quei giovani che “hanno la capacità di portare avanti il mondo” ai quali il Vescovo di Roma, nello stesso filmato, ha chiesto di avere “visioni” e al contempo di “essere capaci di prendere i sogni degli anziani”.
“Be part of Pope’s dream” si leggeva infatti sulle magliette azzurre dei diversi ragazzi e ragazze che durante la presentazione hanno sfilato con le bandiere di tutto il mondo e dei cartonati che raffiguravano un iPhone per mostrare le varie funzioni della app.
“La Dottrina Sociale della Chiesa – ha detto il cardinale, anche presidente di Caritas Internationalis – è il Vangelo, è la Buona novella relativa alla redenzione e alla salvezza. Questa Buona notizia entra nei nostri cuori grazie allo Spirito Santo, e con l’amore di Dio, attraverso i suoi gesti, anche noi possiamo agire”. Questa Dottrina è “strettamente legata alla nostra realtà” di “esseri sociali. Le nostre azioni hanno conseguenze sociali”, ha soggiunto.
Da parte sua, Francesco “ha un impatto forte sulla Dottrina Sociale della Chiesa. Pensiamo, ad esempio, alla Evangelii Gaudium in cui parla di ‘economia che uccide’, mentre il Vangelo parla della vita. Il Santo Padre ci chiama a riflettere: in che modo possono convivere una economia che uccide e il Vangelo della vita?”.
Sempre il Papa – ha sostenuto Tagle, tra i cardinali più vicini al Pontefice – “nei suoi discorsi parla dei temi della pace e dei problemi che portano al flusso migratorio” per “farci capire quali sono le radici di questa violenza. Lui parla di mafia, non ha paura di queste parole, come quando in un incontro Città del Messico ha esortato gli ‘ambasciatori del Signore’ a ‘lottare per la vita’”.
Invece alle migliaia di giovani abbracciati idealmente nella Gmg di Rio de Janeiro del 2013, ha chiesto di “fare chiasso”; ma “non chiasso come rumore – ha precisato il porporato – ma chiasso nel senso di smuovere il mondo e di svegliarlo dalla indifferenza”.
Questo magistero così vivo “non è il risultato del lavoro di una singola persona, di un solo Papa”, ha evidenziato l’arcivescovo di Manila, “è la Dottrina Sociale della Chiesa che non è altro che una persona vivente: il Cristo, diventato uno di noi, membro di una famiglia, di una società, una creatura che abitava il Creato”. Da Lui “dobbiamo trarre la forza e la vita per impegnarci in società e costituirne una più vera, più fraterna, piena di amore”.
In tal senso, il DoCat può essere un ottimo strumento: “Non è un libro destinato a rimanere sullo scaffale, ma una guida” con la quale “formare la storia e il linguaggio dei giovani”. Dunque non una semplice app o un piccolo libro ma “un progetto relativo alla vita” che “fa parte di una campagna per infiammare il mondo”.