Il grande viaggio di Francesco in Polonia, tra la gioia dei giovani e il dolore di Auschwitz

Padre Lombardi illustra le tappe del viaggio del Pontefice del 27-31 luglio per la Gmg, e chiarisce: “Nessuna preoccupazione per la sicurezza”

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Gioia e dolore animeranno il grande viaggio che Papa Francesco si appresta a compiere in Polonia dal prossimo 27 fino al 31 luglio. La gioia di incontrare un milione e mezzo di giovani provenienti da ogni angolo del globo, in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù fortemente legata al Giubileo della Misericordia. Il dolore del milione e mezzo di ebrei sterminati nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau: due luoghi di morte che il Papa, come i suoi predecessori, ha voluto inserire tra le tappe del suo pellegrinaggio. Un dolore davanti al quale Bergoglio non potrà far altro che rimanere in silenzio e chiedere a Dio “il dono delle lacrime”.

“Non è previsto infatti nessun discorso del Santo Padre” durante la sua visita ai due lager nazisti, ha annunciato oggi padre Federico Lombardi, durante il briefing di presentazione del 15° viaggio internazionale del Papa argentino, il primo nella terra di Giovanni Paolo II. Le uniche parole che il Pontefice proferirà in quell’occasione saranno quelle a un gruppo dieci di sopravvissuti che incontrerà ad Auschwitz e a un altro di 25 Giusti tra le Nazioni che lo attendono a Birkenau.

Per il resto del viaggio, invece, Bergoglio parlerà eccome: oltre che in italiano, anche in polacco e spagnolo, ha detto Lombardi. Numerosi i discorsi previsti, insieme alle omelie delle celebrazioni ufficiali della Gmg e i saluti serali dalla finestra dell’arcivescovado di Cracovia, divenuti un appuntamento fisso degli eventi mondiali della gioventù. Nati come gesti spontanei d’affetto dei giovani al Papa, ora invece vengono organizzati al pari di altri appuntamenti; in questo caso verrà gestito il flusso dei pellegrini per le tre sere in cui si terranno (27-29 luglio) dando la precedenza a disabili, ammalati, orfani e sposi novelli.

Andando per ordine, il viaggio papale inizierà mercoledì 27 luglio alle 14, quando Francesco si imbarcherà su un aereo Alitalia (al ritorno sarà un velivolo della compagnia polacca Lot) da Roma-Fiumicino alla volta di Cracovia. L’atterraggio avverrà due ore dopo nell’aeroporto dedicato a San Giovanni Paolo II; lì il Papa sarà accolto dal giovane presidente Andrej Duda con la consorte, dal cardinale Rylko, dal presidente dei vescovi polacchi mons. Stephan Gądecki e naturalmente dall’arcivescovo Stanislaw Dziwisz, storico segretario particolare di Wojtyla.

Primo appuntamento è l’incontro con autorità, società civile e corpo diplomatico che avverrà nel castello del Wawel, luogo di grande valore per la storia d’Europa e del Paese che per cinque secoli ha ospitato il regno polacco-lituano. Il Pontefice pronuncerà il suo primo discorso ufficiale, poi incontrerà privatamente il presidente Duda.

Privato sarà pure l’incontro del Santo Padre con i circa 130 vescovi della Polonia nella vicina cattedrale di San Stanislao. “Il Papa desidera fare questo incontro in forma dialogante e riservata” ha spiegato Lombardi, “non perché ci siano grandi segreti da conservare” ma per dare “l’idea di un clima di familiarità, apertura, totale agio”.

Tra l’altro la cattedrale, ha sottolineato il portavoce vaticano, è un luogo fondamentale per Cracovia nel quale “la spiritualità è così densa che si taglia col coltello”. In essa convergono elementi della storia cristiana della nazione, custodendo al suo interno monumenti come il crocifisso con cui dialogava la regina Edvige o le cripte in cui risiedono le spoglie mortali di sovrani, poeti, eroi nazionali. Proprio in una di queste cripte il giovane Wojtyla volle celebrare la prima Messa dopo l’ordinazione sacerdotale, “segno della intensità del rapporto con la storia e la cultura del suo Paese”. Di Giovanni Paolo II la Cattedrale conserva infatti le reliquie, davanti alle quali il Papa sosterà in preghiera.

La seconda giornata di viaggio del Pontefice, giovedì 28 luglio, si aprirà invece con il trasferimento in elicottero a Czestochowa. Prima, però, Francesco andrà a salutare le suore della Presentazione di Cracovia, un segno di gratitudine per il servizio svolto in Vaticano nel magazzino privato del Papa sin dai tempi di Wojtyla. Nel Santuario che ogni anno accoglie migliaia di pellegrini devoti alla Madonna Nera, celebrerà poi la Messa per il 1050esimo anniversario del Battesimo della Polonia. All’evento sono previste dalle 300 alle 500mila persone. Prima di tornare a Cracovia, Bergoglio si fermerà a pregare nella cappella che conserva il quadro della Vergine che reca i segni degli assedi  svedesi e degli altri attacchi subiti dalla Polonia nei secoli. Alla Madonna di Jana Gora, come Wojtyla, il Papa donerà una rosa d’oro: il dono riservato alle regine.

Nel pomeriggio quindi il rientro a Cracovia, dove Francesco entrerà nel vivo degli appuntamenti della Gmg recandosi nel parco Jordan a Blonia per la cerimonia di apertura dell’evento mondiale. La notizia è che il Papa non raggiungerà la grande area verde con la macchina o la papamobile, bensì con un tram ecologico accompagnato dal sindaco e da un gruppo di giovani portatori di handicap. Secondo le previsioni saranno presenti circa 600mila persone e tutte, oltre alle solite bandiere, sventoleranno immagini dei Santi dei propri continenti d’appartenenza in linea col tema della celebrazione “Chiamati alla Santità”.

Si passa quindi alla giornata di venerdì con la succitata visita ad Auschwitz e Birkenau, alle 8.45. Papa Francesco vi giungerà in auto, ma attraverserà a piedi il tetro arco che recita la scritta: Arbeit macht frei. Una vettura elettrica lo accompagnerà nei diversi blocchi che hanno visto la morte di centinaia di migliaia di innocenti durante la Seconda guerra mondiale, tra cui i due Santi Massimiliano Kobe e Edith Stein.

Se Giovanni Paolo II celebrò nel campo una Messa e Benedetto XVI vi pronunciò un memorabile discorso, Bergoglio rimarrà invece in silenzio. “Un silenzio di dolore, di compassione, chiedendo a Dio il dono delle lacrime”, come aveva affermato egli stesso sul volo di ritorno dall’Armenia. In silenzio e anche in solitudine, il Papa resterà durante la sua breve preghiera nella cella di Kolbe, dove il frate fu lasciato morire di fame. Peraltro, ha fatto notare padre Lombardi, il giorno della visita coincide con quello della condanna a morte di San Massimiliano, 75 anni prima.

All’uscita, Francesco firma il Libro d’Onore. Poi, davanti al Blocco 11, guardando alla piazza dell’Appello dove venivano giustiziati gli ebrei, incontrerà dieci superstiti che gli consegneranno una lampada. Tra questi anche una signora di 101 anni che ha messo a disposizione la sua casa per i pellegrini della Gng. Alle 10.30, il Santo Padre si trasferisce invece nel campo di Birkenau, il cosiddetto “Auschwitz 2”, a 3 km di distanza. In programma c’è una tappa al monumento che commemora le vittime di ogni nazione: alla presenza di un migliaio di ospiti, il Papa passerà davanti alle lapidi in marmo incise nelle 23 lingue usate dai prigionieri; infine, dopo aver deposto una candela accesa, incontrerà i 25 Giusti delle nazioni, mentre un rabbino intonerà in ebraico il salmo 130, il De profundis. Lo stesso Salmo verrà letto in polacco dal parroco di un paese in cui viveva una famiglia cattolica massacrata dai nazisti – inclusi i bambini – per aver ospitato e salvato degli ebrei. Per questa famiglia è stata avviata una causa di beatificazione.

Da un luogo di morte il Papa passa, nel pomeriggio, ad un luogo di sofferenza visitando l’Ospedale Pediatrico Universitario (UCH) a Prokocim, noto per l’eccellenza delle sue cure. Anche questo un momento privato del Pontefice con i piccoli ammalati. La sera Bergoglio ritornerà infine a Blonia per la Via Crucis con i giovani che ricalcherà, nelle sue 14 tappe, le sette opere di misericordia corporali e le sette spirituali.

La giornata di sabato 30 luglio sarà invece tutta all’insegna della Misericordia con la visita al santuario della Divina Misericordia di Cracovia, dedicato al culto di Santa Faustina Kowaslka tanto caro a Giovanni Paolo II. A pochi passi da lì, il card. Dziwisz ha fatto erigere un centro dedicato al Papa polacco sul luogo in cui egli faceva l’operaio della Solvay. Nel Santuario, Bergoglio confessa alcuni giovani e alle 10.30 celebra la Messa per sacerdoti, religiosi, consacrati e seminaristi.

Segue il pranzo con i giovani in Arcivescovado, anche questo un momento tradizionale delle Gmg. Saranno 12 in totale i commensali del Papa, due per ogni continente e due polacchi. Nel pomeriggio Francesco riposa in preparazione al grande evento serale, ovvero la veglia nel Campus Misericordiae, una enorme area in grado di accogliere anche due milioni di pellegrini. Sul luogo è stata allestita anche una Porta Santa che il Pontefice – come GPII nel 2000 a Tor Vergata – attraversa con cinque giovani di ogni continente; alle 19.30 darà il via quindi alla Veglia di preghiera, fulcro di ogni Giornata Mondiale della Gioventù, durante la quale tre giovani offriranno la loro testimonianza: una polacca, un paraguayano e un siriano di Aleppo.

Nello stesso Campus, il Santo Padre ritorna il giorno successivo, non dopo aver benedetto due case costruite dalla Caritas polacca per i poveri e gli anziani in difficoltà. Alle 10 celebra la Messa conclusiva e recita con i presenti l’Angelus, al termine del quale annuncia il luogo della prossima Gmg del 2019. Prima di salutare la Polonia, il Papa incontra, alle 17, i volontari e il Comitato Organizzatore e i benefattori alla Tauron Arena; quindi, alle 18.30, dopo la cerimonia di congedo, la partenza per Roma. Il viaggio sarà di sole due ore pertanto “non aspettatevi una conferenza stampa molto lunga”, ha avvertito Lombardi.

Che rispondendo alle domande dei giornalisti sulla sicurezza ha chiarito che: “Non ci sono preoccupazioni particolari nella Polonia”, tantomeno “risulta che si siano ritirati dei gruppi negli ultimi giorni per la paura degli attentati”. La Polonia, inoltre, ha ospitato recentemente il vertice Nato “che si è svolto in modo assolutamente sereno”. Il clima, ha concluso il gesuita, “è dunque di grande tranquillità e normalità”. Almeno fino all’arrivo di Bergoglio, allora sarà un clima di festa.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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