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Sala Stampa vaticana: lascia padre Lombardi. Greg Burke nuovo portavoce

Nominata per la prima volta una donna come vice-direttore: Paloma Garcia Ovejero, corrispondente della radio spagnola ‘Cope’. In carica dal prossimo 1° agosto

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Tempo di riforme e cambiamenti nella comunicazione vaticana. Proprio oggi, nel giorno in cui compie dieci anni alla guida della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi lascia il suo ruolo di portavoce vaticano; gli succede il vicedirettore Greg Burke che entra in carica dal prossimo 1° agosto. La nomina è stata ufficializzata con un bollettino diffuso oggi alle 12.

Federico Lombardi chief of Holy See press office

Federico Lombardi chief of Holy See press office

Era l’11 luglio 2006 quando Benedetto XVI nominava in sostituzione di Joaquín Navarro-Valls il gesuita che dal 1990 era diventato direttore dei programmi della Radio Vaticana, della quale è stato poi direttore generale fino al 22 febbraio scorso.

Nato a Saluzzo (Cuneo), il 29 agosto 1942, Lombardi aveva conseguito la laurea in matematica per poi compiere gli studi teologici in Germania venendo ordinato sacerdote nel 1972. Per anni è stato collaboratore della rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, diventandone vicedirettore nel 1977.

Della Compagnia di Gesù è stato nominato provinciale in Italia nel 1984; incarico mantenuto fino al 1990, anno in cui passa appunto alla emittente vaticana. Dal 2001 al 2013 è stato anche direttore generale del CTV (Centro Televisivo Vaticano), carica che oggi è ricoperta dal prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò.

Durante gli anni come portavoce vaticano, a cavallo tra i pontificati di Benedetto XVI e Francesco, diversi per linguaggio e stile comunicativo, Lombardi si è trovato ad affrontare casi mai verificatisi prima nella storia della Chiesa: la revoca della scomunica dei vescovi lefebvriani che provocò numerose polemiche soprattutto nella comunità ebraica, gli scandali di pedofilia scoppiati nel 2010, i due Vatileaks, l’ultimo conclusosi pochi giorni fa, senza dimenticare la rinuncia di Ratzinger e le settimane burrascose che seguirono e che portarono poi al Conclave che elesse Bergoglio. Tutte vicende delicate e complesse che il gesuita ha affrontato con grande pazienza, competenza e buona dose di ironia, senza mai scadere in sensazionalismi o lasciare insoddisfatti i giornalisti che chiedevano informazioni da tutto il mondo, in tutte le ore.

Seppur in pensione padre Lombardi accompagnerà Papa Francesco nel suo viaggio internazionale a Cracovia, in programma Greg Burkedal 26 al 31 luglio, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Nel prossimo viaggio ci sarà invece Greg Burke, giornalista statunitense, classe 1959, che il 21 dicembre 2015 era stato nominato vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, con decorrenza dal 1° febbraio 2016. Prendeva il posto di padre Ciro Benedettini, che ha svolto questo ruolo per un ventennio.

Nato a Saint Louis, in un quartiere irlandese-tedesco e in una famiglia cattolica praticante, Burke, membro numerario dell’Opus Dei (come Navarro), inizia la sua carriera di giornalista presso un piccolo quotidiano di New York, per poi trasferirsi alla United Press International di Chicago. Seguono esperienze per la Reuters e il settimanale Metropolitan fino al grande salto, ovvero l’incarico di corrispondente a Roma per il settimanale National Catholic Register.

Nel 1990 diventa collaboratore del settimanale americano Time e quattro anni dopo, nel 1994, viene assunto come corrispondente fisso del newsmagazine. Dal 2001 passa dalla carta stampata alla televisione: diventa infatti corrispondente dalla Città Eterna per la famosa rete televisiva Fox News fino al 2012. È il 2 luglio di quell’anno che il Vaticano – dopo il primo scandalo Vatileaks con le carte riservate di Benedetto XVI trafugate dal maggiordomo Paolo Gabriele – lo chiama per affidargli il ruolo di advisor della Segreteria di Stato, sezione per gli Affari generali, ovvero consulente per la comunicazione o, in altre parole, una sorta di spin doctor del Papa.

Se la nomina di Burke era data quasi per scontato, la vera sorpresa è tuttavia la nomina del vice-direttore della Sala Stampa vaticana, per la prima volta nei 50 anni di storia dell’organismo una donna: Paloma Garcia Ovejero, 41 anni, brillante vaticanista della Cope, la radio della Conferenza Episcopale spagnola, di cui è corrispondente a Roma dal settembre 2012.

Nata a Madrid il 12 agosto 1975, dopo essersi laureata in giornalismo nel 1998 presso l’Università Complutense di Madrid, Paloma ottiene un master in Estudios Vascos (Jakinet / Uned, 2001) e la specializzazione in Management Strategies and Communication nella New York University, nel 2006.

Dal 1998 è redattrice e conduttrice della Cadena Cope, Radio Española, con la qualifica di capo redattore. Dal settembre 2012 è corrispondente per l’Italia e per la Città del Vaticano, collaborando, oltre che per Cope, anche con altre emittenti televisive e diverse testate giornalistiche. Conosce le lingue spagnolo, inglese, italiano, cinese.
Presentando oggi i nuovi vertici della Sala Stampa ai giornalisti accreditati, mons. Viganò ha consegnato loro la nomina firmata da Papa Francesco, che poco prima aveva voluto incontrarli a Santa Marta. Poi ha voluto esprimere tutta la sua “gratitudine non formale ma sostanziale” a padre Federico Lombardi per il suo lavoro lungo dieci anni: “Un tempo lungo che ha visto anche tanti eventi e vicende molto importanti – ha detto – non solo con il pontificato di Benedetto XVI e di Francesco dopo, ma anche con la storia della Chiesa. Pensiamo ad esempio a momenti che segnano straordinariamente i rapporti tra le Chiese, come l’incontro del Papa nell’aeroporto de L’Avana con il patriarca Kirill”.Il Papa e i due nuovi vertici della Sala Stampa Vaticana
Padre Federico – ha aggiunto il prelato – “ci lascia uno ‘stile’ della sua professione, ovvero la visione ecclesiale delle vicende, uno sguardo che ha sempre tenuto insieme le differenti sensibilità e le prospettive segnate anche dalle differenti provenienze della cultura della Chiesa”. Chiesa che “non è un’esperienza monolitica ma multiforme” e per questo Lombardi – ha sottolineato Viganò – “ha sempre cercato di tenere insieme una visione ampia di Chiesa che considerasse le differenze non come luoghi di inimicizia ma come arricchimento”, secondo “un’ermeneutica spirituale che non riconosce a nessuno il ruolo da antagonista”.

Il giro di nomine rientra nella riforma della comunicazione che investe da circa un anno la Santa Sede e che avviene sotto l’egida proprio della Segreteria per la Comunicazione. Tale riforma, secondo quanto stabilito dal Motu Proprio del Pontefice del 27 giugno 2015, si pone come obiettivo quello di accorpare in un unico Dicastero curiale “tutte le realtà, che, in diversi modi fino ad oggi si sono occupate della comunicazione”. Quindi, oltre alla Sala Stampa vaticana, anche il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (ormai inattivo già da mesi); la Radio Vaticana; il Servizio Internet Vaticano; il Centro Televisivo Vaticano; L’Osservatore Romano; la Tipografia Vaticana; il Servizio Fotografico e la Libreria Editrice Vaticana.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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