Lettura
Il Vangelo di oggi ci propone ancora due episodi: la guarigione di un indemoniato muto e un riassunto dell’attività di Gesù. Matteo termina così la parte narrativa dei capitoli otto e nove, attraverso i quali evidenzia come il Messia mette in pratica i suoi insegnamenti, esplicitati nel grande “Discorso della Montagna” (Mt 5-7) e ci prepara al nuovo, il “ Discorso della Missione”.
Meditazione
Si presenta davanti a Gesù un indemoniato muto, che rende la persona incapace di esprimersi e rapportarsi agli altri, così come la sordità, la paralisi, la cecità, la lebbra, le malformazioni. Già la malattia di per sé era ritenuta allora una sorta di punizione: non solo un male fisico, ma prova di un male assai più profondo, il peccato. Gesù si mostra particolarmente empatico verso coloro che soffrono per la malattia, per la solitudine, a causa del pregiudizio di coloro che ritengono di essere i puri, e i soli degni della pienezza di relazione tra i loro simili e Dio. Ogni sforzo del Maestro mira a ristabilire una relazione possibile, una concezione di vita piena e non falsata dai pregiudizi e dalla presunzione. La guarigione di Gesù si presta a diverse interpretazioni, legate al modo di rapportarsi alla sua persona: quello della folla, che è animata dal desiderio di comprendere e dal fascino che suscita il Maestro, il quale non esclude nessuno dalla relazione lungo il suo cammino ma, anzi, va incontro e previene chi è nel bisogno. Poi, ci sono i farisei, che presumono di essere i giusti, coloro che sono in pienezza di relazione col Padre e, perciò, separano e allontanano chi a parer loro non lo è. Per la folla, la misericordia è motivo di lode al Padre; per i farisei, è scandalo e iniquità. Perciò essi devono denigrare la persona e l’operato del Maestro e tirar fuori la loro malizia: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni»; e perciò si precludono ogni possibilità di relazione e di essere guariti dalla meraviglia della misericordia del Cristo. Matteo ci rivela la tensione profonda dell’agire del Cristo e della sua missione, che è la compassione per il popolo. Gesù la trasmette ai suoi discepoli con l’inciso: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Preghiera
O Signore, guarisci le mie infermità, rendimi capace di ascoltare la tua Parola, di comprenderla sempre di più e di poterla annunziare in ogni situazione della mia vita. Donami il tuo sguardo misericordioso e liberami da ogni pregiudizio, affinché anch’io possa, con la mia vita, rendere gloria al Padre.
Agire
Oggi metterò in pratica la quinta opera di misericordia: farò visita ad un infermo.
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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Compassione per il popolo
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 9,32-38