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Terrore in Bangladesh: assalto dell'Isis in un ristorante, venti vittime

I terroristi hanno preso in ostaggio clienti e personale, nove italiani tra le vittime. In un blitz delle forze di sicurezza ne sono stati liberati 13, uccisi sei assalitori e arrestato uno

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Ore di angoscia a Dacca, capitale del Bangladesh. Un commando di otto o nove terroristi ha fatto irruzione in un ristorante situato nel quartiere in cui si trovano le sedi diplomatiche, ha sparato colpi di pistola, ha lanciato un paio di molotov e ha preso in ostaggio clienti e personali per diverse ore.
Gli assalitori hanno fatto irruzione nel locale al grido di “Allah è grande”. L’ambasciatore italiano nel Paese, Mario Palma, ha riferito che tra i sequestrati risultano esserci anche sei italiani. Palma riferisce inoltre che i connazionali sono imprenditori e commercianti del settore dell’abbigliamento, alcuni residenti nella capitale del Paese asiatico, altri in visita, che stavano cenando insieme al caffè-ristorante. Un altro italiano, che si era allontanato dal locale per fare una telefonata, è riuscito a fuggire non appena i terroristi sono entrati. È lui che ha avvisato l’Ambasciata italiana.
L’assalto è stato rivendicato prima da Ansar Al Islam Bangladesh, costola di al Qaida nel Paese, e poi dall’Isis, come ha riferito Amaq, che viene definita una agenzia di stampa del Califfato.
Nel corso della notte le forze speciali del Bangladesh hanno condotto un blitz nel locale. Sei terroristi sarebbero rimasti uccisi e 13 ostaggi sono stati tratti in salvo. Tuttavia 20 civili, riferisce l’esercito, hanno perso la vita. Secondo il sito locale bdnews24.com, alcuni degli ostaggi stranieri sarebbero stati torturati e sgozzati dai terroristi. Le vittime straniere sono 7 giapponesi e nove italiani.
La premier bengalese Sheick Hasina ha spiegato che un terrorista è stato catturato vivo. La prima ministra, che ha esortato la popolazione a resistere al terrorismo, ha aggiunto: “Che genere di musulmani sono queste persone? Non hanno alcuna religione”.
il generale Nayeem Ashfaq Chowdhury, direttore delle operazioni militari dell’Esercito, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha spiegato che la maggior parte delle vittime sono state uccise con arma da taglio. Non ha fornito chiarimenti sulla nazionalità delle vittime. Il quotidiano indiano Daily Star, che ha contattato il padre di uno degli ostaggi liberati, ha riferito che gli ostaggi in grado di recitare versi del Corano sono stati risparmiati.

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ZENIT Staff

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