È con l’augurio di rimboccarsi le maniche per fare un buon lavoro che Francesco ha accolto stamani Leander Kycyku, 18enne albanese, e Daniel Colteanu, 19enne romeno, detenuti del carcere minorile romano di Casal del Marmo e protagonisti del progetto ‘Avviamento al lavoro per la carità del Papa’. Partita a gennaio, nell’ambito del Giubileo della Misericordia, l’iniziativa prevede appunto di dare un’opportunità professionale, strutturata e stabile a ragazzi che sono finiti in prigione.
A presentare a Francesco questa idea per il reinserimento sociale – informa L’Osservatore Romano -, al termine dell’Udienza giubilare di oggi in piazza San Pietro, è stato padre Gaetano Greco, cappellano a Casal del Marmo, con i rappresentanti del gruppo Ferrero, con cui collaborano le società Sinerga e Buscaini.
“I ragazzi — spiegano i responsabili del progetto — si occupano del controllo della qualità e dell’esposizione dei prodotti nei supermercati”. Il loro contratto di tirocinio ha durata di un anno, per venti ore settimanali in regime part time. E “se il lavoro dei ragazzi sarà stato all’altezza, verrà data continuità alla collaborazione”. Nell’iniziativa sono impegnate 60 persone che seguono passo passo il percorso dei giovani.
Particolarmente significativo, inoltre, l’incontro del Papa con i 120 seminaristi e i 30 diaconi del seminario patriarcale centrale dei maroniti, a Ghazir in Libano. Del gruppo fanno parte anche siriani e iracheni. “Le vocazioni sono un segno di speranza nella situazione drammatica del Medio oriente” afferma al quotidiano vaticano il rettore Issam Abi Khalil.
Con affetto Francesco ha poi stretto a sé Pendo, una bambina keniana di due anni appena operata al cuore all’ospedale Bambino Gesù per risolvere un difetto cardiologico importante, accompagnata dal padre James. A organizzare intervento chirurgico e viaggio per salvare la vita alla bambina è stata l’associazione Africa Milele (che in swahili significa “per sempre”). A metà luglio la piccola potrà fare ritorno al suo villaggio. Con lo stesso calore, Francesco ha poi accolto e confortato i genitori di Christian Corazza, lo sfortunato 17enne travolto il 12 aprile scorso da un treno mentre attraversava i binari alla stazione di Villamaggiore di Lacchiarella, nel milanese.
Per il Giubileo, seguendo le antiche strade dei pellegrini francesi, è arrivato in piazza San Pietro anche Gilles Rayaume dopo aver percorso a piedi 1800 km. E sempre nella prospettiva dell’Anno Santo hanno partecipato all’udienza i pellegrini di Acquapendente, con il parroco don Enrico Castauro che hanno portato dal Papa la statua della Madonna del Fiore, “venerata dal 1166 e divenuta anche simbolo di indipendenza perché emblema di uno dei primi liberi comuni italiani”. Dopo l’udienza i pellegrini hanno attraversato in processione la Porta Santa per partecipare alla messa celebrata dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.
A Papa Francesco sono state donate poi due originali sculture dedicate al tema della misericordia da parte del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro che proprio oggi dà il via a un festival per rilanciare “l’importanza di una cultura imprenditoriale responsabile e inclusiva”. Una in terracotta, di Ornella Boccuzzi, artista di Latina, con un forte riferimento a tutti i genocidi della storia; l’altra, sempre in terracotta, realizzata da Alessandro Cacciotti raffigurante la Madonna della misericordia e Gesù con le fattezze di adolescente.
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Giovani detenuti, bimbi ammalati e pellegrini: i saluti del Papa a fine udienza
Oggi dal Pontefice anche i genitori di Christian Corazza, il 17enne travolto lo scorso aprile da un treno sui binari della stazione di Villamaggiore di Lacchiarella