La Colombia ha intrapreso la strada della pace dopo lo storico accordo sul cessate il fuoco firmato all’Avana dal Governo di Bogotá e i guerriglieri della Farc. Diversi Paesi latinoamericani, gli Stati Uniti, l’Unione europea e altri organismi internazionali – riferisce L’Osservatore Romano – si sono mostrati in queste ore disposti ad appoggiare politicamente ed economicamente il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, che ha vinto la sua scommessa sul processo di pace, chiudendo il sanguinoso conflitto con le Farc, durato per oltre 50 anni.
Il segretario di Stato americano, John Kerry, è stato uno dei primi a felicitarsi con il capo dello Stato colombiano per le intese, che dopo 52 anni hanno posto fine “alla guerra di più lunga durata nell’emisfero”. Il capo della diplomazia di Washington ha ribadito l’impegno assunto dal presidente, Barack Obama, di stanziare 450 milioni di dollari per il post-conflitto e ha assicurato l’impegno ad aiutare il Governo affinché i compromessi assunti durante i negoziati producano “benefici tangibili per la popolazione”.
Dal canto suo, l’alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha definito “storico” l’accordo firmato nella capitale cubana e ha sottolineato che l’Ue finanzierà con 575 milioni di euro (655 milioni di dollari) il periodo successivo all’accordo “per una pace duratura, basata sulla verità e la riparazione per le vittime”.
Inoltre, il capo della diplomazia europea ha invitato l’esercito di liberazione nazionale (Eln), la seconda guerriglia per importanza nel Paese, “a seguire l’esempio e a deporre le armi”. “È tempo – ha sottolineato Mogherini – che anche l’Eln ponga fine alla violenza, impegnandosi in un processo politico produttivo”.
Anche la Banca di sviluppo dell’America latina ha reso noto che destinerà il prossimo anno un miliardo e mezzo di dollari per finanziare progetti che “generino condizioni e opportunità nella società colombiana per una convivenza armoniosa”.
L’intesa sul definitivo cessate il fuoco firmata all’Avana tra Bogotá e le Farc – spiega ancora il quotidiano vaticano – si aggiunge agli accordi già definiti in passato: la riforma rurale, la partecipazione politica degli ex guerriglieri e la produzione e vendita di droga e, infine, l’amnistia per i delitti politici e la creazione di una “giurisdizione speciale per la pace”. Ora per raggiungere il traguardo della pace la strada è in discesa.
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Colombia. Accordo governo-Farc: strada in discesa per raggiungere la pace
Paesi latinoamericani, Usa, Unione europea e organismi internazionali appoggeranno politicamente ed economicamente il periodo di pace successivo all’accordo firmato a L’Avana