“È la stanza migliore che abbiamo”. Suor Arousiag Sajonia mostra orgogliosa ad una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, la camera dove sabato 25 giugno Papa Francesco si riposerà per qualche ora. Siamo a Gyumri in Armenia, nel convento delle Suore dell’Immacolata Concezione. All’interno del convento le religiose, che ACS sostiene sin dal 1997, gestiscono un orfanotrofio ed un centro diurno per gli anziani.
“Quando il vescovo mi ha detto che il Papa sarebbe venuto qui, credevo mi stesse prendendo in giro – afferma la religiosa –. Ancora stento a crederci”. Eppure tutto è pronto, mentre i 37 piccoli ospiti dell’orfanotrofio continuano a provare i canti per il Pontefice ed hanno perfino imparato qualche parola di italiano per l’occasione. Papa Francesco visiterà la struttura dopo aver celebrato la messa in Piazza Vartanants a Gyumri.
“È da molto tempo che aspettiamo questo momento”, confessa ad ACS Anahir, una ragazza di 16 anni che vive nell’orfanotrofio. Suo padre è morto diversi anni fa e la madre, dovendo lavorare tutto il giorno, non poteva prendersi cura di lei e così l’ha affidata alle suore. Oltre all’orfanotrofio le religiose organizzano dei campi estivi per ragazzi orfani o di famiglie povere nella città di Tsaghkatzor, nella cosiddetta Valle dei Fiori. Lo scorso anno sono stati più di 890 i bambini che hanno preso parte al campo estivo. Tra loro 40 piccoli rifugiati siriani.
Anche gli ospiti del centro diurno per anziani attendono con ansia la visita di Papa Francesco, come racconta Rosa, 72 anni. La donna esprime grande gratitudine per il sostegno e l’amore ricevuto dalle religiose. “Ho tre figli che vivono lontano e se non fosse per le suore dell’Immacolata Concezione nessuno si prenderebbe cura di me”. Come Rosa, sono in tanti gli anziani che si recano ogni giorno al centro, dove vengono offerti loro tre pasti e un bagno caldo. Un’opportunità preziosa dal momento che la maggior parte delle case dell’area non hanno acqua calda. Gyumri porta ancora i segni profondi del terremoto che ha colpito la città nel 1988, causando una terribile devastazione e la morte di oltre 25mila persone.
Le suore dell’Immacolata Concezione possono portare avanti la loro opera grazie al sostegno costante di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha permesso loro di continuare i campi estivi, di migliorare le strutture dell’orfanotrofio e del centro diurno e perfino di acquistare parte della terra in cui attualmente vivono. “Vi siamo davvero grati – afferma Suor Arousiag –. ACS è tra i nostri benefattori più generosi”.
Convento Nostra Signora d'Armenia (Foto ACS)
Armenia: le Suore dell’Immacolata Concezione pronte ad accogliere il Papa
Francesco si fermerà a riposare per qualche ora al convento di Gyumri, dove la religiose gli hanno riservato la loro “stanza migliore”