Una Giornata del Rifugiato vissuta “avendo nel cuore le tante vittime di naufragi, stenti, fatica che abbandonano i loro paesi in cerca di scampo dalla guerra, dalla fame, dall’oppressione”. Lo ha detto stamattina il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, nel suo messaggio in occasione della Giornata.
“Senza cedere alla retorica del buonismo, all’indifferenza verso il prossimo – ha aggiunto il presule – ma aprendo con concretezza e misericordia, come ci indica Papa Francesco, percorsi di integrazione nella nostra Europa e favorendo anche nelle nazioni di origine condizioni di stabilità, progresso e miglioramento sociale ed umano”.
Monsignor D’Ercole ha condiviso questa sua riflessione, pensando agli “otto giovani richiedenti asilo provenienti da vari paesi dell’Africa che, attraverso l’Unitalsi, ho accolto nella mia casa e a quanti, con l’opera della Caritas, sono ospitati nella nostra Diocesi”.
L’ulteriore obiettivo che il vescovo di Ascoli Piceno si propone con l’Unitalsi è quello di “allargare l’orizzonte di intervento concreto di prima accoglienza con un progetto mirato ai minori non accompagnati che giungono sempre più numerosi è la cui immagine simbolo, che ha colpito la coscienza di tutti noi, è la piccola profuga del Mali, orfana della mamma morta durante la traversata”.
La Diocesi di Ascoli Piceno vuole essere dunque “in prima linea con piccoli e concreti gesti nell’apostolato di misericordia verso i nostri fratelli di altri continenti: ringrazio dunque l’Unitalsi, la Caritas e tutta la comunità picena per la disponibilità e l’atteggiamento operoso e fraterno di ascolto e servizio”, ha quindi concluso D’Ercole.
Foto: Diocesi Ascoli Piceno
Mons. D’Ercole: “Migranti da integrare senza retorica buonista”
Il messaggio del vescovo di Ascoli Piceno, in occasione della Giornata del Rifugiato