Inizia oggi, nel primo pomeriggio, l’annunciata visita del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin in Ucraina, dove si fermerà fino al prossimo lunedì 20. Come riferisce il sito specializzato Il Sismografo, esiste molto interesse in ambienti religiosi ed ecclesiali, ma anche politici e mediatici, per ciò che il porporato potrà dire nei diversi interventi previsti nel programma che si svilupperà in tre città: la capitale, Kiev, Leopoli e Zaporizhzhia.
Le attività ufficiali – spiega il sito – cominceranno domani con la presenza del cardinale Parolin nella città di Zaporizhzhia, centro operativo dell’amministrazione e distribuzione dei fondi raccolti in tutto il mondo in risposta alla colletta lanciata da Papa Francesco per lo scorso 24 aprile che ha coinvolto tutte le parrocchie d’Europa. Colletta che ha dato buoni frutti, ai quali anche il Papa ha aggiunto la sua parte, ora disponibili per l’intera nazione ucraina. Per la distribuzione e assegnazione di questi fondi è stato creato un Comitato tecnico speciale con sede a Kharkiv-Zaporizhia, sotto la guida del vescovo ausiliare, mons. Jan Sobiło. Di fatto, domani il cardinale Pietro Parolin inizia le sue attività nel Paese prendendo visione di quanto è stato allestito e organizzato per far arrivare al popolo ucraino il raccolto dell’iniziativa.
Più nel dettaglio, il programma ufficiale – reso noto oggi dalla Sala Stampa vaticana – spiega che a Zaporizhzhia, distante oltre 500 km dalla capitale, Parolin incontrerà domani mattina un gruppo di profughi assistiti dalla Caritas-Spes nella chiesa di Dio Padre misericordioso e subito dopo presiederà una riunione del comitato “Pope for Ukraine”. Dopo il pranzo presso l’Episcopio latino e l’incontro con il Governatore, nel pomeriggio prenderà parte alla preghiera nella Cappella della Divina Misericordia con la partecipazione del clero e dei parrocchiani della diocesi. Successivamente il Segretario di Stato parlerà nell’Incontro con il Consiglio interreligioso e al termine avrà una conversazione con i giornalisti. Prima di rientrare a Kiev, il cardinale assisterà alle 16.30 alla presentazione di un progetto della Caritas.
Venerdì 17, nella capitale Kiev, il programma si aprirà alle 7.30 con la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale di Sant’Alessandro. Seguiranno gli incontri con il presidente ucraino, Petro Poroshenko; con il ministro degli Affari Esteri, Pavlo Klimkin; con il presidente della Rada (Parlamento), Andriy Parubyi. Alle 16 è in programma la visita al Sobor greco-cattolico e un incontro con i rifugiati.
La giornata di Leopoli, sabato 18 giugno, prevede invece alle 9 l’incontro con il Governatore e, alle 10, il Solenne pontificale nella Cattedrale latina a cui seguirà un appuntamento con il sindaco. Alle 13, Parolin apre e benedice il Museo arcidiocesano nella Curia latina, mentre alle 15 avrà un colloquio privato con mons. Milan Šašik, vescovo dell’Eparchia di Mukachevo di rito bizantino. Il pomeriggio proseguirà con la benedizione della piazza dove sorgerà la nuova chiesa dedicata a San Giovanni Paolo II e la doppia visita all’Università Cattolica ucraina e ai seminaristi del Seminario greco-cattolico.
Il Segretario di Stato rimarrà a Leopoli anche domenica 19 giugno per prendere parte alla Divina Liturgia di Pentecoste nella Cattedrale greco cattolica. Poi, alle 17, si recherà al centro pastorale latino di Briukhovychi che comprende il Seminario maggiore, l’Istituto teologico, il Centro per Esercizi Spirituali e una Casa per anziani ancora in costruzione.
L’ultima giornata, lunedì 20 giugno, si svolgerà di nuovo a Kiev. Dopo l’omaggio floreale a Maydan e la visita al sacrario del Milite ignoto e al Museo di Holomodor, il card. Parolin incontrerà i poveri assistiti dagli Oblati di Maria Immacolata presso la Concattedrale di Sant’Alessandro. Alle 14 è in programma il pranzo in nunziatura con i rappresentanti del corpo diplomatico. Subito dopo, alle 15.30, il porporato incontrerà il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose a Santa Sofia; in quell’occasione è previsto un suo discorso e una conferenza stampa. Da qui il trasferimento all’aeroporto KBP di Kiev e, quindi, la partenza per Roma.
[A cura di Salvatore Cernuzio]