Venerdì 17 giugno, alle ore 13, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, la Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre presenterà Be God’s Mercy (Sii la misericordia di Dio), la campagna internazionale di raccolta fondi – che durerà dal 17 giugno al 4 ottobre – per la realizzazione di numerose opere di misericordia in tutto il mondo.
Un’iniziativa che papa Francesco ha voluto “sposare” invitando tutti, in un videomessaggio che sarà proiettato durante la conferenza, “a realizzare assieme a ACS in ogni luogo del mondo, opere di misericordia durature, che incontrino le tante necessità di oggi”.
Pastorale carceraria, centri di riabilitazione, gruppi di sostegno per donne che hanno subito violenza, aiuti ai rifugiati, sono solo alcune delle tipologie di intervento che saranno sostenute. La campagna sarà sostenuta da ciascuna delle 22 sedi della fondazione nel mondo e si concluderà a Roma il 4 ottobre, giorno di San Francesco, quando ACS presenterà al Pontefice i primi “frutti” dell’iniziativa.
Il primo benefattore della campagna è stato proprio papa Francesco che, in occasione di un recente viaggio di una delegazione italiana di ACS ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, ha affidato alla Fondazione un contributo per cristiani iracheni, attraverso il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina.
La donazione del Pontefice sarà devoluta alla clinica St. Joseph Charity di Erbil, che offre cure mediche gratuite a circa 2800 rifugiati di ogni religione. Il progetto sarà descritto durante la conferenza stampa di venerdì 17 giugno, da don Imad Gargees, un sacerdote del Kurdistan iracheno, che mostrerà anche un videomessaggio di ringraziamento per il Papa da parte dell’arcivescovo caldeo di Erbil, monsignor Bashar Warda, e di alcuni pazienti della clinica.
Alla conferenza stampa, parteciperanno il presidente internazionale di ACS, il cardinale Mauro Piacenza, ed il segretario generale della Fondazione Philipp Ozores. Entrambi saranno ricevuti in udienza privata dal Papa, assieme ad una delegazione internazionale di ACS, un’ora prima della conferenza stampa.
Al tavolo dei relatori, moderati dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, anche un altro testimone d’eccezione, monsignor Sebastian Francis Shaw, l’arcivescovo di Lahore che per la prima volta in Italia racconterà come la comunità cristiana sta reagendo al tragico attentato del 27 marzo scorso, quando un attentatore suicida si è fatto esplodere in un parco dove i cristiani stavano festeggiando la Pasqua, uccidendo 76 persone di cui 30 bambini.
Tre dei progetti della campagna Be God’s Mercy saranno realizzati proprio a Lahore, per sostenere le vittime degli attacchi del marzo 2015 a due chiese del quartiere cristiano di Youhanabad e per mettere in sicurezza una delle due chiese colpite, la Chiesa di St. John, ed il vicino seminario maggiore di St. Francis Xavier.
È un rapporto di lunga data quello tra Papa Francesco ed Aiuto alla Chiesa che Soffre. Il cardinale Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, ha infatti realizzato diversi progetti assieme ad ACS, che in una lettera per il sessantesimo anniversario dell’Opera ha definito “simbolo di comunione e fraternità con la Chiesa sofferente”. Ecco perché ha voluto sposare la campagna della misericordia, affidando, come spiega lui stesso nel videomessaggio, “queste opere ad Aiuto alla Chiesa che Soffre”.
"Be Gods' Mercy" © Aiuto alla Chiesa che Soffre
Aiuto alla Chiesa che Soffre: al via la raccolta fondi appoggiata dal Papa
Venerdì prossimo, la presentazione della campagna internazionale “Be God’s Mercy” a sostegno di numerose opere di misericordia in tutto il mondo, con un videomessaggio del Santo Padre