Il governo egiziano non cancellerà né modificherà la legge contro il vilipendio della religione. Lo ha riferito il ministro della Giustizia, Ayman al Rafah, in risposta alle interpellanze del comitato parlamentare competente in merito alla presentazione di una riforma della legge anti-blasfemia.
Secondo il rappresentante governativo, la normativa attuale non mette a repentaglio la libertà di pensiero e comunque rappresenterebbe un argine ad altri fenomeno di intolleranza religiosa.
Ciononostante, riferisce l’agenzia Fides, la questione continuerà ad essere dibattuta dagli organi parlamentari competenti, valutando di coinvolgere l’Università Islamica di al Azhar e il Patriarcato copto-ortodosso, affinché esprimano le proprie valutazioni.
In nome della legge antiblasfemia, i tribunali egiziani hanno processato personaggi pubblici come la scrittrice Fatima Naoot e il presentatore televisivo Islam el Beheiry e condannato quattro studenti copti per un clip in cui mimavano le scene di uno sgozzamento ad opera di jihadisti.
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Egitto: nessuna modifica alla legge anti-blasfemia
La risposta del ministro della Giustizia alle interpellanze del comitato parlamentare per la riforma della normativa sul vilipendio della religione