Ogni uomo che nel suo cuore serba la luce e la forza del timore di Dio, non può non osservare due verità essenziali che ci insegna direttamente il Figlio dell’Uomo con il suo vissuto storico. La prima riguarda il tempo che ci accompagna, qualsiasi sia il ruolo sociale di ognuno. Bisogna sempre osservarlo con intelligenza e profondità d’animo. Il male infatti tende ad impadronirsi di ogni suo respiro, perché nella sua natura è subdolo e strisciante. La sua prepotenza distruttiva è pronta a cogliere ogni momento favorevole per mietere le sue vittime e spargere i suoi veleni.
La seconda verità ci suggerisce di mettere sempre mano ad un atteggiamento prudente, perché non si lasci mai campo libero alle falsità che circondano la vita di chiunque. Un sano discernimento salva da ogni tendenza negativa e porta il cuore nei battiti regolari dell’armonia interiore. Gesù infatti, proprio perché mosso dalla Spirito Santo, conosce il cuore degli altri. Sa come dirigere le sue azioni per fare la volontà del Padre e compiere le Sacre Scritture, come anche scrutare nei pensieri più segreti, prima che essi vengano formulati. Non a caso il Messia di notte lascia Gerusalemme.
Gli scribi lo avrebbero fatto cadere in qualche trappola “silenziosa”, per poi porre fine alla sua vita. Tutto questo lontano dalla folla che accompagnava Gesù. Scrive Marco: “Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento”. I pericoli vanno prevenuti e non ignorati. Con il calar della sera la città sacra sarebbe stata meno sicura. La prudenza è sempre figlia della saggezza e della giusta scienza. Il male non va mai assecondato. Chi fa il suo gioco si candida ad essere stritolato.
Tutto questo ci fa capire che nella vita non basta solo avere dei diritti, necessita di conseguenza ogni interesse per la loro preziosa salvaguardia. Non può bastare neanche il solo esigere il loro rispetto da parte degli altri. Sarebbe troppo facile per tutti! Non dico nulla di nuovo se affermo che l’esistenza umana è continuamente attraversata da mille folate di male, ma non per questo si debba ingenuamente o impunemente esporsi ad esso. È proprio la verità eterna che chiede all’uomo la più alta prudenza possibile, perché ognuno di noi, prima di avere diritti verso se stessi, ha di certo obblighi presso Dio.
Quando si nasce si diventa “strumento” del Creatore. Lungo la strada della vita bisogna poi cercare la serenità del cuore, per meglio conoscere la volontà del Padre su se stessi e per compiere ogni giorno la sua volontà. L’esempio più grande per l’umanità è infatti lo stesso Gesù. Non poteva morire prima di aver istituito l’eucaristia e il sacerdozio ordinato. Due sacramenti che racchiudono la grandezza della sua missione, senza i quali nessuno avrebbe avuto la possibilità della salvezza e della redenzione. Cristo doveva misurare ogni cosa, ogni parola, ogni spostamento, per non cadere in alcun modo in qualsiasi forma di falsa sicurezza, di tentazione, di imprudenza.
L’uomo ha degli obblighi da osservare che vanno oltre se stesso. Spesso il mondo non ragiona in questi termini, ma la verità non si decompone o compone in vista delle tendenze dei tempi. La verità è eterna. Cambiare; progredire; crescere; scoprire; inventare le nuove occasioni per migliorare il cammino della storia qualifica senz’altro la vita sulla terra, ma non sostituisce il valore del messaggio cristiano. Vivere nella realizzazione della volontà del Padre è un obbligo per ogni essere umano, ma non è certo un peso che toglie libertà o potere di scelta.
La volontà divina sull’uomo è garanzia del bene, perché mai essa potrebbe consegnare un solo attimo della esistenza di ognuno alla multiformità del male. Dio non vuole che si cada nella droga, nell’alcool, nell’ozio, nel vizio, nell’imprudenza, nell’insicurezza di sé, nell’omessa vigilanza, nella cieca fiducia verso gli uomini o le diverse circostanze. È proprio questo sguardo protettivo continuo sull’umanità che rende l’uomo più forte. Il rispetto della volontà del Padre gli garantisce, giorno per giorno, il vero senso di libertà e la sicurezza di discernere, mettendo al riparo chiunque da uno stato di piena debolezza.
La strada maestra per tutelare i diritti personali non può essere che questa e non la pur comprensibile pretesa del loro rispetto a tutti i costi. Quest’ultimo atteggiamento si scontra giornalmente con una realtà che ha deciso di dipendere da se stessa, con le conseguenze visibili che feriscono la serenità sociale, inerme più volte dinnanzi al male subito. Scrive nei suoi appunti di studio monsignor Costantino Di Bruno: “È questo oggi il grande peccato dell’uomo: pretesa che gli altri rispettino ogni sua libertà. Ma può chiedere la gazzella al leone perché non leda i suoi diritti alla libertà e alla vita? Al male non si possono chiedere diritti. Se il male rispettasse i diritti, non sarebbe male”.
Il teologo non si ferma alla sola segnalazione di un comportamento evidentemente sbagliato, ma va oltre e ne individua le cause che lo determinano: “Questo succede perché viviamo con mentalità atea. Vi è un’antropologia di bassa lega. Se non alziamo lo sguardo verso l’alto per contemplare il Signore e per camminare nella sua volontà, il male sempre ci divorerà”.
Il sacerdote completa il suo pensiero indicando anche la strada da intraprendere per rinnovare se stessi ed entrare in un nuovo stile di vita, capace di ridurre le incursioni malefiche che falsano l’oggettività umana. “Se invece ognuno si consegnasse a Dio, in Cristo, nello Spirito Santo, per il compimento della sua volontà, entreremmo all’istante in un dinamismo nuovo. Sapremmo che ogni sacrificio, ogni rinunzia, ogni privazione è obbligatoria, perché solo la volontà di Dio si compia nella nostra vita”.
Ma la stoltezza, che s’impadronisce volentieri della collettività, spinge chiunque ad esigere che il male rispetti i nostri diritti, senza avanzare alcuna forma di tutela. I risultati sono sotto i nostri occhi, perché il male, di rispettare i diritti altrui, non ne vuole proprio che sapere!
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Ma il male può rispettare i nostri diritti?
La verità non si decompone o compone in vista delle tendenze dei tempi: è eterna