Lettura
A protezione del matrimonio, il principio di non commettere l’adulterio vale tanto per l’uomo quanto per la donna. Gli scribi interpretavano il precetto e l’applicazione pratica dando all’uomo maggiore libertà che alla donna. A difesa dell’unione e dell’amore coniugale, Gesù afferma che anche col semplice “desiderio” di un’altra donna si compie un adulterio.
Meditazione
Sono anni e anni che si assiste ad una compravendita del piacere. È un aspetto della società post-moderna che appiattisce tutto all’unico orizzonte, quello del corpo. Gli acquirenti, sempre più numerosi, sono dotati di una sconcertante superficialità, specie quando si tratta di sesso, di bellezza corporea, di moda, di matrimonio. Superati i confini tra organico e “meccanico”, il corpo è diventato una cosa di cui potersi servire sempre per soddisfare qualsiasi desiderio. Siamo ben lungi dalla visione cristiana che eleva il corpo umano a “tempio di Dio”. San Paolo afferma: «Il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore». Essendo i cristiani “membra di Cristo”, l’Apostolo si domanda: «Prenderò dunque le membra di Cristo, e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai!» (1Cor 6,12.15). Dietro ad un desiderio umano che si volge a ciò che non è totalmente appagante, c’è sempre molta amarezza e delusione. La vita dissoluta non fa che spingere per sentieri di morte, tanto del corpo, quanto dell’anima. Sant’Agostino, citando Cicerone, scrive: «Desiderare ciò che non è conveniente è somma infelicità» (De vita beata, 2,10). La gloria di Dio è l’uomo vivente e solo chi ha Dio è felice. Gesù non disprezza il valore e la bellezza del corpo, ma ne condanna l’uso improprio ed esalta la realtà coniugale: “due in una sola carne”. Si tratta, quindi, di orientare le scelte verso la vita “vera” e di non pensare che la felicità consista nel solo appagamento dei bisogni sessuali. In tal senso l’adulterio mortifica tutto l’uomo, anima e corpo. Non si tratta solo di non “guardare” o di non “frequentare” una donna che non sia la propria sposa, ma di non guardare la moglie stessa con l’istintivo “desiderio di possesso”, cioè come puro “oggetto” del piacere. Il vero amore – e un vero matrimonio – sono ben altra cosa! Gesù parla sia del “desiderio”, come la molla della vita, sia dei sensi dell’occhio e della mano che fanno l’uomo ladro e vanno dominati. Il desiderio non riguarda la sola sfera sessuale, ma ogni moto dell’animo umano che non spinga ad agire verso il bene. La riflessione è per tutti, indistintamente.
Preghiera
O Dio, hai posto nell’uomo la passione del vero, del bene, del bello. Aiutami con la tua grazia a far spuntare sulla terra il fiore dell’amore, della pace e della vera libertà.
Agire
Vigilare su tutte le passioni e impegnarmi a scoprire il loro significato e la loro funzione.
Meditazione del giorno a cura mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia – San Remo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
Pixabay CC0 - kloxklox_com, Public domain
Bruciare di desiderio
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 5,27-32