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Turchia. Bomba a Istanbul vicino la fermata dell'autobus

Undici morti, di cui sette agenti di polizia e quattro civili, e 36 feriti. L’attacco nella piazza Beyazit tra l’Università di Istanbul e il Gran Bazar. Erdogan promette misure repressive

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Un nuovo attentato ha scosso un tranquillo martedì mattina a Istanbul. Un’autobomba è esplosa vicino alla fermata degli autobus nella centralissima piazza Beyazit tra l’Università di Istanbul e il Gran Bazar. Undici i morti di cui sette agenti di polizia e quattro civili, secondo quanto riferito dal governatore della città, che parla anche di 36 feriti, di cui tre molto gravi.

Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione è stata provocata da un’autobomba fatta esplodere a distanza durante il passaggio di un bus della polizia antisommossa diretto all’Università. La deflagrazione è avvenuta intorno alle 8.30 nel quartiere Beyazit, nel centro di Istanbul, nei pressi della fermata della metro Vezneciler e dell’Università, tra le zone maggiormente frequentate dai turisti.

Vigorosa la condanna del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha promesso una dura repressione e che i responsabili saranno presi. “Dai terroristi bisogna aspettarsi in ogni momento attacchi come quello di oggi”, ha aggiunto.
L’attentato è avvenuto nel secondo giorno di Ramadan e secondo Vasip Sahin arriva dopo altri sanguinosi attacchi sferrati in Turchia dallo scorso luglio, per un bilancio complessivo che supera i 200 morti. Il 12 gennaio la città turca era stata sconvolta da un kamikaze esploso vicino alla moschea Blu e a quella di Santa Sofia; il bilancio in quell’occasione era stato di 10 morti, la maggior parte turisti. Poi il 13 marzo un’autobomba era esplosa nelle strade di Ankara uccidendo 37 persone e ferendone 125, e qualche giorno dopo, il 19 marzo, un kamikaze dell’Isis si era fatto esplodere in una via pedonale della parte europea di Istanbul, causando la morte di cinque persone.
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ZENIT Staff

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