Il mio Cuore Immacolato è il tuo rifugio

La Vergine Maria è una luce che ha sempre ispirato fiducia e confidenza, rigenerando la fede nel cuore dei suoi figli e riportandoli alle sorgenti della Grazia

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Il rischio ricorrente, accostandoci alla figura di Maria Santissima, percorrendo lungo l’anno le numerose “memorie” e feste liturgiche che la riguardano, è quello di contemplarla “da lontano”. Un esempio luminoso, regale, come un’icona dorata che ci indirizza alle “cose del Cielo”, ma che non possiamo contaminare con la banalità della nostra povera vita quotidiana.
Certamente, la sincera devozione mariana e la considerazione dei “privilegi” di Grazia a Lei accordati, affascinano il cuore e lo conducono in alto, alla considerazione delle realtà eterne, pure meta conclusiva e definitiva del nostro cammino. Ma, nella logica di Dio, il pensiero del Cielo – forse tutt’altro che inutile, ai tempi nostri, di onnipotente “delirio” umano e di imperante paganesimo – non è mai separato dalla concreta soglia del presente, con tutta la sua complessità, con le sue semplici gioie e le sue miserie, con le sue contraddizioni e le sue attese.
Maria Santissima vuole camminare con noi, oggi, nel mondo che ci troviamo – disgraziatamente o provvidenzialmente – ad attraversare, ogni giorno. Il suo Cuore Immacolato non è un prezioso “ex-voto”, intangibile e lontano, da sottrarre alle nostre maldestre attenzioni e alle nostre “scorribande”. Quel Cuore, abbracciando l’umanità di Cristo, ha abbracciato per sempre anche la nostra condizione, le nostre povertà. Non ha avuto paura di stare accanto agli ultimi, ai peccatori. Ha illuminato, con la pienezza della Grazia, gli scenari poco edificanti della società di ogni epoca.
A Lourdes apparve in una grotta, probabile “discarica” per la buona gente del luogo; si è intrattenuta a Fatima con tre fanciulli, rivelando loro i misteri del Regno e facendoli portavoce dei suoi progetti di bene, dinanzi alla Chiesa universale e al mondo. Nel 1842 si introdusse, inaspettatamente, nella vita di un uomo, Alfonso Ratisbonne, tutt’altro che credente e tutt’altro che devoto, conducendolo per mano sulle vie della santità. Cento anni più tardi, alle Tre Fontane, capovolse le sorti di un ferroviere, addirittura animato da propositi omicidi nei confronti del Papa, facendone un fervido apostolo del Rosario e del suo amore materno. Quanti esempi si potrebbero portare, che confermano questa costante e irremovibile attitudine di Maria nei nostri confronti, espressa in forme e modalità sempre diverse, sempre rispettose e disarmanti, sempre amabili.
A Betlemme, per ritornare alle origini, non attese santi e mistici in quel primo Presepe della storia, ma offrì a tutti – quale primo purissimo, prezioso e ineguagliabile ostensorio – il Figlio Gesù: a umili pastori, a gente comune del popolo; poi a due anziani “visionari”, nel Tempio e a chi, negli anni, avrebbe condiviso con Lei, a Nazareth, la vita “normale” e quotidiana di un villaggio ebraico.
Il Cuore Immacolato è passato per gli angusti sentieri della nostra umanità, fatta di luci e di tenebre, di speranze e di angosce, illuminando ogni passo di un amore infinito per il suo Signore e facendosi prima cooperatrice di Cristo nell’opera della salvezza. Per questo la sentiamo vicina a noi, per questo la invochiamo, perché sappiamo di avere una “avvocata”, al cospetto di Dio, che continuamente intercede per noi; una alleata, che non si scandalizza per il nostro male, ma in ogni nostra colpa interviene per rialzarci, per confortarci e aiutarci a non più cadere.
Negli abissi della coscienza umana, spesso confusa e disorientata, attratta con facilità – di volta in volta – dai venti delle “mode” del tempo e dal fascino deludente delle ideologie, la Vergine Maria è una luce che ha sempre ispirato fiducia e confidenza, rigenerando la fede nel cuore dei suoi figli e riportandoli alle sorgenti della Grazia: all’ascolto e alla meditazione della Parola di Dio, ai Sacramenti, alla carità umile, silenziosa ed efficace, nei confronti dei fratelli.
“Il mio Cuore Immacolato trionferà”, disse ai piccoli veggenti di Fatima, nel luglio del 1917, per rincuorarli, dopo aver profeticamente indicato le terribili conseguenze del male: la guerra, la lontananza dalla Verità, la perdita irrimediabile delle anime. Chiediamo, in questo giorno a Lei dedicato, che quel trionfo inizi, oggi, nella nostra vita: toccata, risanata, purificata da quella Grazia che Lei ci ha meritato e che Lei impetra continuamente per noi, suoi figli, amati e prediletti.

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Mario Piatti

Padre Mario Piatti, I.C.M.S., è direttore del mensile Maria di Fatima

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