È stato un esodo repentino avvenuto tutto in una notte quello dei migranti stazionati per mesi sulla spiaggia di Ventimiglia. La spiaggia, per un’ordinanza emessa venerdì scorso dal sindaco Enrico Ioculano, doveva essere sgomberata a partire da oggi di tutte le tende e i materassi che finora l’avevano occupata per motivi di igiene e di ordine pubblico.
I migranti però hanno preferito andarsene prima dell’arrivo all’alba delle camionette delle Forze dell’ordine e si sono trasferiti nella chiesa di San Nicola, dove il parrocco padre Francesco Marcoaldi, accogliendo l’invito del vescovo Antonio Suetta, ha aperto loro le porte del salone.
“Li terrò qui finché ce ne sarà bisogno” ha detto alla stampa, spiegando che ai pasti ci penserà la Caritas diocesana. I fedeli che hanno partecipato alla prima Messa hanno espresso la solidarietà ai profughi e al pastore. Fuori dalla Chiesa, questa mattina, c’era invece un gruppo di attivisti che agitavano striscioni in ricordo delle ultime vittime del mare o con la scritta “Open the Borders”, un invito ad aprire le frontiere che a Ventimiglia sbarrano la strada ai migranti che vogliono proseguire il loro viaggio in Europa.
Intanto prosegue lo sgombero, senza tensioni, degli ultimi resti della tendopoli da parte di polizia, carabinieri, guardia di Finanza e Capitaneria.
© Save The Children
Ventimiglia: i profughi abbandonano la spiaggia e si rifugiano in parrocchia
Prima dello sgombero, i migranti si sono trasferiti nella parrocchia di San Nicola accolti dal parroco: “Staranno qui finché ci sarà bisogno”. Il vescovo impegnato ad allestire una tendopoli in un terreno del seminario