Servire ed incontrare gli altri è l’unico vero sentiero verso la gioia. Lo ha ribadito stamattina papa Francesco durante l’omelia alla Casa Santa Marta, offrendo una riflessione conclusiva per il mese mariano.
Il Vangelo odierno (Lc 1,39-56) parla della visita di Maria a Santa Elisabetta, che, ha osservato il Pontefice, assieme alla prima lettura (Sof 3,14-18a), delinea una liturgia “piena di gioia” che riempie la nostra vita come una ventata di “aria fresca”.
Non è mancata, tuttavia, la consueta ‘stoccata’ ai “cristiani tristi”, che con la loro “faccia storta” non possono dirsi “pienamente cristiani”, anche se “credono di esserlo”.
Le letture di oggi, ha sottolineato una volta Bergoglio, offrono innanzitutto due spunti: “primo, un atteggiamento; secondo, un fatto. L’atteggiamento è il servizio”.
Il servizio per eccellenza è quello di Maria, la quale si reca “in fretta” in visita dalla cugina Elisabetta; lo fa sfidando tutti gli ostacoli: la giovanissima età, lo stato di gravidanza, il cammino lungo e pieno di briganti. Abbiamo di fronte, ha detto il Papa, l’esempio di una “ragazza di sedici, diciassette anni, non di più”, che si dimostra “coraggiosa: si alza e va”, senza esitazioni.
Sull’esempio di Maria, la Chiesa è sempre stata piena di “donne coraggiose”, che “portano avanti l’educazione dei figli, che affrontano tante avversità, tanto dolore, che curano gli ammalati”. In una parola, ha chiosato il Papa, sono donne che “si alzano e servono” e “il servizio è segno cristiano”.
“Chi non vive per servire, non serve per vivere – ha proseguito -. Servizio nella gioia, questo è l’atteggiamento che io vorrei oggi sottolineare. C’è gioia e anche servizio”.
Nel Vangelo odierno risalta poi l’incontro tra le due donne, segnato innanzitutto dalla “gioia”. Quando Maria ed Elisabetta si vengono incontro è “tutta festa”, ha osservato il Santo Padre. “Come cambierebbe il mondo”, ha aggiunto, se tutti noi imparassimo il “servizio” e l’“andare incontro agli altri”.
Al pari del servizio, anche l’incontro è un “segno cristiano”. Pertanto, “una persona che dice di essere cristiana e non è capace di andare incontro agli altri, di incontrare gli altri, non è totalmente cristiana”, ha affermato Francesco.
“Sia il servizio che l’incontro richiedono di uscire da se stessi: uscire per servire e uscire per incontrare, per abbracciare un’altra persona – ha poi concluso -. È con questo servizio di Maria, con questo incontro, si rinnova la promessa del Signore, si attua nel presente, in quel presente”.
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Santa Marta: “Come cambierebbe il mondo, se imparassimo a servire e ad andare incontro agli altri!”
Traendo spunto dal Vangelo della Visitazione, papa Francesco sottolinea l’atteggiamento di Maria, “donna coraggiosa”, che “si alza e va”