Torna la campagna Chiedilo a loro, con l’obiettivo di ricordare il valore della partecipazione. Quest’anno attraverso una nuova prospettiva, quella che mostra come l’8xmille punti sulla capacità delle persone di cambiare vita, di riscattarsi se si è nel bisogno ma anche di mettersi in gioco nel volontariato senza restare chiusi in sé stessi.
I progetti al centro della campagna 2016 sono stati scelti dal Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa tra i migliaia resi possibili dalle firme dei contribuenti italiani.
Con la firma, la Chiesa cattolica sostiene anche molte opere in paesi in via di sviluppo dove si avverte l’urgenza di intervenire a fronte di insicurezza, povertà e disuguaglianze crescenti. Come in Colombia dove una piccola comunità di suore ha la “missione” di aiutare le vittime dello sfruttamento a ricostruirsi una vita.
Ricominciano dalla formazione professionale come sarte, estetiste, parrucchiere, e da piccole rivendite alimentari – basta anche un chiosco di empanadas – le ex prostitute di Ibagué, capoluogo del dipartimento di Tolima, in Colombia.
Il progetto, che assicura reddito alle donne e ai loro figli, è nato su iniziativa di tre suore Oblate del Ss. Redentore, anche grazie a 197 mila euro, provenienti dai fondi 8xmille per progetti di carità nei Paesi in via di sviluppo. In una realtà violenta e poverissima, finora oltre 250 donne sono state avvicinate una per una, poi con il passaparola, e avviate a corsi di alfabetizzazione e informatica. Le suore si spendono in prima persona e la notte si avventurano, protette dalla comunità, in quartieri malfamati e pericolosi per incontrare e aiutare le donne, disposte a vendersi per 1 o 2 dollari al giorno, avviandole successivamente all’integrazione sociale per sé e i propri figli.
Dall’altra parte del mondo, in Madagascar, altre suore si impegnano quotidianamente ad aiutare la propria comunità e la loro “missione” è l’assistenza dei bambini poveri e bisognosi di Nosy Bé, l’isola dei profumi, nota come meta del turismo di lusso ma con un tasso di povertà elevatissimo. Qui sorge l’istituto “Alberto Cremona” diretto dalle suore della congregazione di San Giovanni Battista, una grande scuola per i bambini più bisognosi, dove studiano in seicento divisi in 8 classi. Le aule sono molto affollate perché è una delle poche scuole della zona, dove l’analfabetismo tocca ancora il 30% della popolazione (il 50% tra le donne) e tanti minori restano esclusi dall’istruzione. Perfino da quella primaria, che pure era tra gli Obiettivi di sviluppo del millennio perseguiti dall’Onu entro il 2015.
Anche grazie ai 220mila euro provenienti dalle nostre firme la responsabile, suor Claudine Rasoanjanahary e le 9 maestre possono accogliere in classe e in refettorio tanti bambini e bambine, senza discriminazioni garantendo loro un pasto tutti i giorni. Molti dei ragazzi che hanno frequentato la scuola hanno avuto poi l’opportunità di inserirsi nel mercato del lavoro.
Disponibili sul sito www.chiediloaloro.it i video relativi alla Comunità di Ibagué e alla Scuola Alberto Cremona, raccontano attraverso la testimonianza delle Suore, delle donne, e dei bambini la quotidianità di comunità che, grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica, hanno la possibilità di offrire un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. Sono storie di riscatto e di speranza con il comune denominatore della solidarietà, da scoprire su www.chiediloaloro.it.
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Colombia: http://www.chiediloaloro.it/storie/2016/recupero-vittime-della-prostituzione
Madagascar: http://www.chiediloaloro.it/storie/2016/scuola-germogli-di-vita
“Chiedilo a loro”: due campagne per Colombia e Madagascar
A Ibagué, le suore oblate del Ss. Redentore hanno avviato un centro di recupero per ex prostitute. A Nosy Bé sorge l’istituto “Alberto Cremona”, rivolto ai bambini bisognosi