Una “Stella” speciale per Rocco Gatto

Cittadino e cattolico esemplare, Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, premiato a Catanzaro

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Nella “Sala del Tricolore” presso la Prefettura di Catanzaro, alla presenza delle autorità militari, civili, politiche e religiose della Regione Calabria, nonché dei Consoli e dei Maestri del Lavoro anziani Regionali, è stata conferita la prestigiosa Stella al Merito del Lavoro ai nuovi “Maestri del Lavoro”. Si tratta della più alta onorificenza che la Repubblica Italiana, con Decreto Presidenziale, riconosce ai lavoratori dipendenti che si sono distinti per particolari doti di perizia, laboriosità, iniziativa e condotta morale e civile. Essa viene proposta e assegnata a diverse categorie di lavoratori, che abbiano raggiunto i 50 anni d’età e almeno 25 anni di anzianità lavorativa.
Oltre a questi requisiti, tuttavia, vengono vagliate delle caratteristiche meno tangibili, come la capacità di trovare strade innovative, di perfezionare la propria professionalità e i rapporti con il gruppo di lavoro, la gestione delle difficoltà e la risoluzione dei problemi, la tenacia, la disciplina nel lavoro e l’essere di esempio per le generazioni successive. Tra questi anche il Cavaliere Rocco Gatto, varapodiese che opera nel settore finanziario, con il quale ZENIT ha voluto intrattenersi per fare qualche domanda.
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Cavaliere Gatto, una gradita e meritata sorpresa quella appena vissuta il 1° maggio, Festa dei lavoratori. Lei è considerato con tale onorificenza “parte eletta della nazione”. Come ha vissuto quel momento ed i giorni che l’hanno preceduto?
Trance è la parola più consona per definire il mio stato psico-fisiologico in quel momento. Trovarsi di fronte alle massime Autorità civili, politiche, militari e religiose della regione, nonché a centinaia di persone che in silenzio ascoltano le parole dello speaker inerenti la mia “storia” professionale e sociale che, non so quanto meritatamente, mi ha consentito di essere considerato “parte eletta della nazione”, mi ha completamente fatto dissociare da tutto quello che si trovava intorno a me. Ancora oggi, non riesco a ricordare una sola parola di quello che è stato detto sul mio conto.
Qual è, a suo avviso, la caratteristica necessaria per ottenere risultati eccellenti nel lavoro? Le varie competenze si acquisiscono con lo studio e con l’aggiornamento? Bastano queste due componenti per eccellere o serve altro?
Occorre avere la speranza e la fiducia che ogni obiettivo che noi vogliamo raggiungere sia possibile. Per diventare persone di valore in ogni campo, compreso quello finanziario dove io opero, non basta aver acquisito le conoscenze attraverso lo studio e i corsi di aggiornamento, e con ciò sono a rispondere anche seconda parte della domanda. Occorre soprattutto non invidiare o disprezzare coloro che hanno successo, ma ammirarli. Il mio Capo Mercato, mi stima perché sono uno dei pochi a evidenziare le qualità positive dei colleghi. Ovviamente occorre possedere nel proprio DNA una individualità positiva che ci sostiene e ci incoraggia a tirare fuori tutti i nostri migliori sentimenti e a costruire la nostra esistenza sulla base di quelli.
L’intera Europa è stata attraversata, ed ancora ne risente, dalla crisi economica iniziata in America qualche anno fa. Per riemergere, in cosa, i giovani e le imprese, dovrebbero investire maggiormente?
Senza dubbio occorre investire nel sociale, puntando l’attenzione al capitale umano e alla coesione sociale. Occorre capire chi sono i nuovi poveri, al fine di far confluire su di essi interventi sociali mirati ed idonei, con particolare riguardo a quella fascia di popolazione che rimane esclusa dai percorsi standard di assistenza sociale e di inserimento lavorativo. Come affermato da più parti, investire oggi nel sociale dovrebbe aiutare a evitare che gli Stati membri sostengano costi finanziari e sociali molto più alti nei prossimi anni.
Lavorando in banca, è a contatto quotidianamente con il tessuto economico della società ed in particolare della piana di Gioia Tauro. Quali sono le difficoltà maggiori che ci può raccontare, gli ostacoli che le persone incontrano nel lavoro? 
Il territorio in cui opero sta attraversando veramente uno dei periodi più tristi, dal punto di vista economico, degli ultimi 30 anni. Il settore trainante, l’agricoltura, è in piena crisi, non solo dal punto di vista costo/vendita prodotto (olio e agrumi) ma soprattutto dal punto di vista assistenziale. Gli aiuti comunitari, la cosiddetta “integrazione”, fonte primaria per mantenere in vita i terreni agricoli, non è stata ancora pagata ai produttori e l’intera economia della piana ne sta risentendo come non mai. La non circolazione di denaro inerente questo settore trainante sta portando al collasso tutti gli altri settori economici con palese difficoltà di far fronte agli impegni assunti con le banche.
Lei è calabrese, terra nella quale la piaga della disoccupazione è più forte, il divario tra nord e sud è sempre più acuto… Perché, secondo lei, la Calabria non riesce ad emergere considerate le ricchezze naturali, paesaggistiche, umanitarie che la caratterizzano?
Il livello di disoccupazione giovanile in Calabria raggiunge la punta del 65 %. A mio avviso la criminalità organizzata incide moltissimo sullo sviluppo, sia riducendo la possibilità di nascita di nuove aziende, sia modificando la normale competizione con le aziende sane. La stessa nascita di nuove aziende è intralciata dalla consapevolezza di dovere, in futuro, operare in condizioni di svantaggio e di alto rischio ambientale.
Abbiamo scoperto che lei è anche un appassionato naturalista (ha pubblicato un libro sulla Testuggine di Hermann che ha riscosso grande successo di critica e pubblico). Com’è cominciata questa passione?
Come spiego nel libro, La Testuggine di Hermann è stato il mio primo animale da compagnia. L’incontro con questa meraviglia della natura risale ai primi anni ‘70, periodo della mia fanciullezza, allorquando papà mi regalò Speedy, un giovane maschio di “Tartaruga di terra” (comprato alla Fiera di Messina) il quale rimase a tenermi compagnia per alcuni anni, fin quando, portato in campagna per una salutare passeggiata, approfittò di un momento di distrazione collettiva per trasferire in quell’accogliente luogo la sua nuova ma famigliare dimora. Da allora sono passati molti anni, sono intervenute le passioni di mezzo (ornitologia, acquariologia) e, da poco tempo, grazie al desiderio di compleanno di mio figlio Emanuele, il ritrovato amore per questo incantevole animale. Dal foglio giallo accompagnatorio ho appreso però che le T.h.h. sono in via di estinzione e non provengono più dalla campagna, esse sono nate in luoghi domestici, forse in incubatrice. Oggi in campagna vive solo Speedy, avrà almeno 50 anni.
Nel sociale è impegnato nella promozione del bene comune attraverso l’Ordine cui fa parte. Ricordiamo che lei è Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Come si è accostato all’Ordine e di cosa si occupa principalmente?
Sono stato sempre affascinato dagli ordini cavallereschi, soprattutto quelli religiosi al quale io appartengo purché siano, ovviamente, riconosciuti dallo stato italiano, tenuto conto che in Italia e nel mondo esistono migliaia di ordini cosiddetti farlocchi. Mi sono accostato all’Ordine proprio perché, da Cristiano peccatore, volevo mettermi al servizio condividendo i principi contenuti nello statuto: la glorificazione della Croce, la propagazione della Fede, e la difesa della Chiesa Apostolica Romana, cui l’Ordine è strettamente legato per speciali benemerenze acquisite e per molteplici prove di riconoscenza e di benevolenza avute dai Sommi Pontefici. L’Ordine, adeguandosi ai tempi, si propone anche di dare il suo maggior contributo d’azione e di attività alle due grandi opere eminentemente sociali dell’Assistenza Ospedaliera e della Beneficienza. Relativamente a quest’ultima opera, nell’ultimo anno, con la donazione di generi di prima necessità abbiamo alleviato le sofferenze di circa 600 famiglie calabresi mentre oltre 300 bambini hanno ricevuto un sorriso in più attraverso la donazione di giocattoli.

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Domenico De Angelis

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