Santa Marta: “La carta d’identità del cristiano è la gioia!”

Durante l’omelia del mattino, papa Francesco raccomanda di accogliere le “ricchezze spirituali” e di stare attenti alle ricchezze mondane che “promettono tanto ma non ci danno niente”

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C’è la ricchezza che arriva dal mondo e c’è la ricchezza che arriva da Dio. Solo la seconda è fonte di vera felicità. Una realtà apparentemente scontata che, tuttavia, papa Francesco ha voluto ribadire durante l’omelia del mattino alla Casa Santa Marta.
È già la Prima Lettura odierna a fornirci uno spunto: San Pietro ci ricorda che, anche nella prova, mai ci sarà tolta la gioia “di quello che Dio ha fatto per noi”, poiché Egli “ci ha rigenerati in Cristo e ci ha dato una speranza” (1Pt 1,3-9).
Da parte sua, il Papa ha sottolineato come i “primi cristiani” dipingessero la speranza come “un’ancora nel cielo” e noi “prendiamo la corda e andiamo lì”.
Ha poi ribadito: “Un cristiano è un uomo e una donna di gioia, un uomo e una donna con gioia nel cuore. Non esiste un cristiano senza gioia!”: chi non ne ha, “gli manca qualcosa”, ha aggiunto, perché “la carta di identità del cristiano è la gioia, la gioia del Vangelo, la gioia di essere stati eletti da Gesù, salvati da Gesù, rigenerati da Gesù; la gioia di quella speranza che Gesù ci aspetta, la gioia che – anche nelle croci e nelle sofferenze di questa vita – si esprime in un altro modo, che è la pace nella sicurezza che Gesù ci accompagna, è con noi”.
Al tempo stesso, ha proseguito Francesco, “il cristiano sa che Dio lo ricorda, che Dio lo ama, che Dio lo accompagna, che Dio lo aspetta. E questa è la gioia”.
Anche il Vangelo di oggi (Mc 10,17,27) offre uno spunto importante su cosa sia la vera gioia: “attaccato ai beni”, com’era, il giovane ricco “non è stato capace di aprire il cuore alla gioia e ha scelto la tristezza”. In questo, Dio non concede vie mezzo o compromessi: “o servi il Signore o servi le ricchezze”, le quali “non sono cattive in se stesse” ma è “cattiveria” servirle.
Nelle nostre parrocchie o comunità, del resto, è facile trovare “gente che si dice cristiana e vuole essere cristiana ma è triste”, ha commentato il Santo Padre. È giusto, quindi, aiutare queste persone a “trovare Gesù” e a “togliere quella tristezza”, perché possano “gioire del Vangelo” ed “avere questa gioia che è propria del Vangelo”, ha aggiunto.
Alla gioia, si accompagna lo “stupore buono”, davanti alla “rivelazione”, davanti all’“amore di Dio”, davanti alle “emozioni dello Spirito Santo”; al punto che il cristiano è “un uomo, una donna di stupore”.
Di fronte al malinconico esito dell’incontro tra Gesù e il giovane ricco, tra i discepoli sorge l’angoscia: chi mai si potrà salvare? Ma Gesù li rincuora: “Impossibile agli uomini”, “ma non a Dio”.
Il distacco dai beni materiali e dalla mondanità che allontanano da Gesù, dunque, è un atto possibile soltanto “con la forza di Dio” e “dello Spirito Santo”.
La preghiera finale del Pontefice, dunque, è che il Signore “ci dia lo stupore davanti a Lui, davanti a tante ricchezze spirituali che ci ha dato; e con questo stupore ci dia la gioia, la gioia della nostra vita e di vivere in pace nel cuore le tante difficoltà; e ci protegga dal cercare la felicità in tante cose che alla fine ci rattristano: promettono tanto, ma non ci daranno niente!”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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