Le 11 famiglie di rifugiati cristiani iracheni originari di Mosul che hanno trovato ospitalità a Naur, area urbana occidentale della municipalità di Amman, riceveranno anche quest’anno aiuti materiali a loro riservati provenienti dagli Emirati Arabi Uniti.
Nella giornata di ieri – informa Fides – padre Rifat Bader, sacerdote giordano promotore del Catholic Centre for Studies and Media e del sito online abouna.org, ha ricevuto presso la chiesa del Sacro Cuore, il dottor Bilal Bdur, ambasciatore degli Emirati Arabi in Giordania, insieme ai rappresentanti di Caritas Jordan e a una parte della famiglie di profughi cristiani iracheni che risiedono in quell’area.
Già lo scorso anno gli Emirati Arabi Uniti avevano offerto un significativo aiuto finanziario per il sostegno dello stesso gruppo di famiglie irachene. Padre Rifat, nel suo discorso di benvenuto, ha ricordato che le famiglie di rifugiati cristiani hanno potuto trasferirsi in case in affitto proprio grazie al sostegno finanziario mensile fornito loro dalla Mezzaluna Rossa degli Emirati, e ha anche espresso apprezzamento per la legge contro la diffamazione delle religioni e dei discorsi che diffondono odio sfruttando argomenti religiosi, promulgata di recente in quel Paese.
Il sostegno finanziario degli Emirati alle famiglie cristiane è stato presentato come un piccolo ma significativo esempio di collaborazione e amicizia tra cristiani e musulmani che è stato in grado di farsi carico di bisogni concreti, superando l’astrattezza dei “discorsi enfatici” e dei formalismi auto-compiaciuti che a volte segnano certe riunioni dedicate al dialogo interreligioso. Nel distretto urbano di Naur, situato ad ovest di Amman, vivono più di 50.000 abitanti, molti dei quali cristiani palestinesi fuggiti dal loro Paese nel 1948 e nel 1967.
Nella giornata di ieri – informa Fides – padre Rifat Bader, sacerdote giordano promotore del Catholic Centre for Studies and Media e del sito online abouna.org, ha ricevuto presso la chiesa del Sacro Cuore, il dottor Bilal Bdur, ambasciatore degli Emirati Arabi in Giordania, insieme ai rappresentanti di Caritas Jordan e a una parte della famiglie di profughi cristiani iracheni che risiedono in quell’area.
Già lo scorso anno gli Emirati Arabi Uniti avevano offerto un significativo aiuto finanziario per il sostegno dello stesso gruppo di famiglie irachene. Padre Rifat, nel suo discorso di benvenuto, ha ricordato che le famiglie di rifugiati cristiani hanno potuto trasferirsi in case in affitto proprio grazie al sostegno finanziario mensile fornito loro dalla Mezzaluna Rossa degli Emirati, e ha anche espresso apprezzamento per la legge contro la diffamazione delle religioni e dei discorsi che diffondono odio sfruttando argomenti religiosi, promulgata di recente in quel Paese.
Il sostegno finanziario degli Emirati alle famiglie cristiane è stato presentato come un piccolo ma significativo esempio di collaborazione e amicizia tra cristiani e musulmani che è stato in grado di farsi carico di bisogni concreti, superando l’astrattezza dei “discorsi enfatici” e dei formalismi auto-compiaciuti che a volte segnano certe riunioni dedicate al dialogo interreligioso. Nel distretto urbano di Naur, situato ad ovest di Amman, vivono più di 50.000 abitanti, molti dei quali cristiani palestinesi fuggiti dal loro Paese nel 1948 e nel 1967.