È vivo e “sta bene” padre Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano sequestrato da un commando estremista ai primi di marzo in Yemen; al momento sono in corso “gli ultimi sforzi” per “garantirne la liberazione”. Ad affermarlo è un alto funzionario del governo indiano, alimentando le speranze di un rilascio a breve del sacerdote da due mesi e mezzo nelle mani dei suoi rapitori. Tuttavia la Chiesa locale – riporta l’agenzia AsiaNews – invita alla prudenza e, pur mantenendo immutato l’ottimismo per un esito positivo della vicenda, rinnova l’appello alla cautela perché ad oggi non vi sono “elementi nuovi”.
Fonti cattoliche indiane, che rilanciano le parole del ministro degli Esteri Sushma Swaraj, riferiscono che padre Tom “è salvo” e la mediazione in atto per ottenere la liberazione ha raggiunto “la sua ultima fase”. Inoltre, il salesiano non si troverebbe nelle mani del sedicente Stato islamico, ma di “forze anti-governative” presenti in territorio yemenita. Il pensiero va ai ribelli sciiti Houthi, che da oltre un anno combattono contro l’esercito governativo, anche se non vi sono conferme esplicite su un coinvolgimento del gruppo. “Le trattative continuano serrate – prosegue la fonte cattolica indiana – e il suo rilascio è imminente”.
Di padre Tom non si hanno notizie dal 4 marzo scorso, da quando, cioè, è stato prelevato da un gruppo di assalitori – molto probabilmente legati allo Stato Islamico – che hanno attaccato una casa di riposo per malati e anziani delle missionarie della Carità ad Aden. Nel raid sono state massacrate quattro suore di Madre Teresa e altre 12 persone, presenti all’interno della struttura.
Presto libero padre Tom, il salesiano indiano rapito in Yemen
Il Governo indiano conferma che sono in corso gli ultimi sforzi per garantire la liberazione del religioso. La Chiesa locale ottimista, ma invita alla prudenza