D’inverno, camminando sulla neve, ho notato un particolare molto significativo: una foglia gialla, secca, ritenuta già morta, caduta sulla gelida neve, ha avuto ancora la generosità di sprigionare l’ultima sua caloria attorno a sé, tanto da sciogliere quel pò di neve su cui è arrivata.
Mi richiama alla mente le parole di Giovanni della croce: “Se dove cadi trovi solo il freddo della neve, sprigiona senza esitazione tutto il tuo calore, anche se ti sembra poco e attorno a te donerai tepore e scioglierai la neve.”
Si dice che la foglia “cade”, ma è più vero che, finito il suo servizio sul ramo, si stacca per correre a ringraziare chi le ha dato la vita: si adagia sulla radice per proteggerla, riscaldarla e ripararla dal gelo invernale.
La foglia ama la radice tanto che decomponendosi, sciogliendosi, si fa concime, nuovo alimento dell’albero che, anche grazie a lei, nella nuova primavera darà nuovi fiori, nuove foglie e nuovi frutti. Questo annullarsi per amore è adorazione.
E che dire di quella foglia che, solitaria, è stata sollevata in alto, in alto dal vento, quasi rapita dal cielo a formare la nota più alta di un coro. Su quel rigo, oltre le nubi, si snoda un concerto formato da altre foglie che, assieme a lei e in momenti diversi, si sono concesse a quel “soffio”.
Preziosa e rara disponibilità! Disponibili al “vento”, concordi fra loro: è l’armonia!
Ciao da p. Andrea
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Autunno / Pixabay CC0 - valiunic, Public Domain
Concerto di foglie
La foglia ama tanto la radice che decomponendosi si fa concime, nuovo alimento dell’albero che nella nuova primavera darà nuovi fiori, nuove foglie e nuovi frutti