IOR sede in Vatican City

Torreone IOR / ZENIT - HSM, CC BY-NC-SA

IOR prosegue opera di rinnovamento voluta dal Papa. Pubblicato Rapporto 2015

L’istituto ha ottenuto nell’anno passato un utile netto di 16,1 milioni di euro. Concluso anche il riordino dei conti con la chiusura di 4935 posizioni

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Lo Ior prosegue il suo impegno per assistere il Papa nella sua missione di pastore universale della Chiesa e nella sua opera di rinnovamento. È quanto si legge nel comunicato dell’Istituto per le Opere di Religione sul Rapporto Annuale del 2015, pubblicato stamani, in cui si evidenzia che, nell’anno passato, lo Ior ha ottenuto un utile netto di 16,1 milioni di Euro.  Si è concluso inoltre il riordino dei conti con la chiusura di 4935 posizioni al 31 dicembre del 2015.
Nel documento si rende noto che, durante la visita all’Istituto del 24 novembre scorso, Papa Francesco ha messo l’accento sulla necessità che esso rispetti “i principi etici che non sono negoziabili per la Chiesa, la Santa Sede e il Papa”. L’attività dello Ior – aveva sottolineato il Pontefice – deve rispettare “la specifica della natura” dell’Istituto armonizzando “l’efficacia operativa e la natura pastorale essenziale di tutte le azioni”.
Il Rapporto 2015 rende noto che il risultato operativo dello Ior dell’anno scorso è di 42,8 milioni di Euro contro i 104,5 del 2014. Un dato – si legge in un comunicato dell’istituto – che riflette positivamente la strategia di investimento iniziata a fine 2014 per rendere più sicuro il portafoglio di proprietà dello Ior. Il risultato, viene sottolineato, è stato raggiunto nonostante la “volatilità” e le “incertezze” del mercato finanziario che si sono fatte particolarmente sentire nel secondo semestre del 2015.
Il risultato netto del 2015 include anche “una riserva per il piano di rientro fiscale e la chiusura di una questione legata agli investimenti del passato”. Alla data del 31 dicembre, il patrimonio dell’Istituto – al netto della distribuzione dei dividendi – è  dunque di 654 milioni di Euro. Esso include la nuova voce “Capitale” per 300 milioni di Euro, come richiesto dal Regolamento n.1 approvato dalla Commissione cardinalizia.
Tra il giugno 2013 e il dicembre del 2015 – prosegue la nota pubblicata dalla Radio Vaticana – sono stati chiusi 4935 conti, a completamento effettivo del “profondo processo di risanamento sui conti passati. Le procedure in vigore sono diligentemente applicate a tutti i nuovi clienti e relative attività”. Attualmente, quindi, i clienti dello Ior sono circa 15 mila (14.801) e sono rappresentati dalla Santa Sede e relativi enti, ordini religiosi, altre istituzioni cattoliche, membri del clero, dipendenti della Santa Sede e membri accreditati del Corpo diplomatico.
Complessivamente il 75% dei clienti dello IOR ha sede in Italia e Vaticano, il 15% in Europa e il 10% nel resto del mondo. Le informazioni e le comunicazioni ai clienti, prosegue il comunicato, “sono aumentare e migliorate: più di 1500 clienti hanno partecipato” a uno dei seminari “organizzati timestralmente presso la sede” dell’Istituto.
Il Rapporto evidenzia anche i passi fatti per adeguare le attività dello Ior ai regolamenti internazionali. Si fa in particolare riferimento al regolamento prudenziale “Regolamento n.1” emesso dall’Aif, l’Autorità di Informazione Finanziaria. Nello stesso anno, si ricorda, sono stati firmati accordi fiscali internazionali per rafforzare la trasparenza.
Nel 2015, inoltre, sono state assunte delle decisioni per migliorare la governance dell’istituto tra cui l’istituzione di due commissioni che coadiuvino il board. E’ stato inoltre nominato un nuovo direttore generale, Gian Franco Mammì assistito dal direttore generale aggiunto, Giulio Mattietti, e due nuovi membri del Collegio dei Revisori (Giovanni Barbara e Luca Del Pico). Il bilancio 2015 dello IOR è stato sottoposto a revisione contabile da parte di Deloitte & Touche S.p.A.
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ZENIT Staff

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