L’arcivescovo mons. Dionisio Guillermo García Ibáñez ha presieduto la celebrazione, durante la quale ha ricordato che la presenza della Vergine della Carità in tutta la storia di Cuba è stata significativa e permanente. “Dinanzi alla Vergine, uno prega per Cuba, per sé stesso e per il popolo che la venera dal tempo delle guerre d’indipendenza nel XIX secolo” ha detto l’arcivescovo.
La solenne proclamazione a Patrona di Cuba è stata fatta da Papa Benedetto XV nel 1916. Nel suo viaggio a Cuba nel 1998, San Giovanni Paolo II la incoronò come la Vergine Patrona di Cuba. E Papa Francesco l’ha venerata in occasione del suo viaggio nell’isola di settembre 2015, celebrando la Messa nel Santuario.
Proprio le parole del Pontefice nella sua omelia sono state ricordate dai fedeli che – riferisce sempre Fides – hanno vissuto questa festa con grande entusiasmo. “La patria cubana è nata e cresciuta nel calore della devozione alla Vergine della Carità”, diceva Bergoglio, “Ella ha dato una forma propria e speciale all’anima cubana suscitando nel cuore dei cubani i migliori ideali di amore per Dio, per la famiglia e per la Patria”.
Tra l’altro l’effigie della Vergine donata al Pontefice nella sua visita, e che lui aveva portato con sé anche nelle successive tappe degli Stati Uniti, è arrivata ieri, martedì 10 maggio, nell’Eremo de la Caridad del Cobre di Miami. Lì è stata accolta calorosamente dall’arcivescovo Thomas Wenski che ha presieduto una celebrazione “in sintonia di fede e di speranza” con i fratelli e i vescovi cubani che festeggiano il centenario.
Soprattutto l’arrivo dell’immagine ha voluto essere un segno di “unità”, “fraternità” e “inclusione” per tutti i cubani emigrati dall’isola. Come spiega il rettore dell’Ermita, padre Juan Rumín Domínguez, in una nota pubblicata sul sito: “La bella immagine della nostra Patrona è stata data al Papa dalla famiglia cubana a Santiago, per essere assunta come simbolo di amore e di unità della famiglia cubana in esilio… Questo gesto fraterno può raggiungere i cuori di tutte le famiglie cubane che sono, come mai prima, sparse in tutto il mondo.”