“Ho parlato con il Santo Padre e gli ho chiesto di pregare per il nostro Paese, il Brasile, in questo momento delicato della sua vita. E il Santo Padre ha detto che è preoccupato e che prega per il nostro Paese”. È quanto riferisce alla Radio Vaticana il cardinale Orañi Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, commentando la crisi istituzionale che attraversa il Brasile con la procedura di impeachment in corso.
“La Chiesa – afferma il porporato, in questi giorni a Roma – ripone fiducia nei poteri della Repubblica e confida nel fatto che le autorità svolgeranno il proprio lavoro in maniera responsabile; inoltre prega per il popolo, esortandolo a stare insieme, unito, in questo momento”.
All’interno della Chiesa, aggiunge, “ci sono persone che sono sia a favore sia contro la presidente Dilma Rousseff, così come persone a favore e contro l’ex presidente Lula. Ma la Chiesa deve rimanere unita e pregare perché possa arrivare un buon momento per il Brasile, perché ora ci troviamo in una situazione davvero brutta e difficile”.
“Anche la denuncia di questi giorni contro Lula rappresenta per tutti noi un momento che ci spinge alla preghiera: vogliamo dire a Dio che desideriamo un Paese migliore, più tranquillo, dove ci siano possibilità di progresso”, sottolinea il porporato. E conclude esortando a “mantenere la speranza” nonostante il momento difficile.
“La Chiesa – afferma il porporato, in questi giorni a Roma – ripone fiducia nei poteri della Repubblica e confida nel fatto che le autorità svolgeranno il proprio lavoro in maniera responsabile; inoltre prega per il popolo, esortandolo a stare insieme, unito, in questo momento”.
All’interno della Chiesa, aggiunge, “ci sono persone che sono sia a favore sia contro la presidente Dilma Rousseff, così come persone a favore e contro l’ex presidente Lula. Ma la Chiesa deve rimanere unita e pregare perché possa arrivare un buon momento per il Brasile, perché ora ci troviamo in una situazione davvero brutta e difficile”.
“Anche la denuncia di questi giorni contro Lula rappresenta per tutti noi un momento che ci spinge alla preghiera: vogliamo dire a Dio che desideriamo un Paese migliore, più tranquillo, dove ci siano possibilità di progresso”, sottolinea il porporato. E conclude esortando a “mantenere la speranza” nonostante il momento difficile.