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Convergenza e Sharing Economy: verso un modello “smart”

Se ne discuterà domattina in un convegno all’Università Europea di Roma

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L’inizio del XXI secolo è segnato da una discontinuità senza precedenti: Internet ha accelerato l’avvento della globalizzazione e poi l’approdo alla Data Driven Innovation, dando vita a nuove forme di comunicazione, di vita e di lavoro fino a generare innovativi modelli di business quali quelli della sharing economy.
Beni e servizi come automobili, passaggi casa-lavoro, alloggi o uffici sono oggi proposti anche in condivisione ad una pluralità di utenti connessi tramite smartphone, tablet o social networks, con un’offerta sempre più capillare e diversificata e con costi estremamente competitivi che proviene da soggetti non necessariamente professionisti.
I servizi Uber o AirBnB si impongono per costi più bassi ed eventualmente per una inattesa qualità, mentre gli operatori tradizionali continuano ad essere stretti da vincoli normativi e strutture organizzative meno snelle.
Come trovare un nuovo equilibrio? La maggiore offerta e a prezzi inferiori rappresenta un vantaggio per l’utente consumatore. Tuttavia il passaggio a nuovi modelli di business non può trasformarsi in novelle forme di free riding, favorite dal vuoto normativo, pena il rischio di vedere progressivamente ridotto il numero di professionisti sul mercato e con esso la competizione che ne è la linfa vitale.
Anche per tale motivo, questa settimana approderà in Parlamento un disegno di legge che si propone di delineare un primo framework di  norme per regolare una materia che, stando alle prime stime, potrebbe  valere nel 2025 oltre 335 miliardi di dollari e, verosimilmente, comportare molte criticità ove non fossero valutate per tempo le  considerevoli implicazioni che i nuovi modelli di convergenza portano con sé.
In questo contesto, un sicuro contributo alle riflessioni del legislatore, potrà venire dal confronto che vedrà protagonisti, il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Prof. Giovanni Pitruzzella, e il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Prof. Angelo Marcello Cardani, che assieme al Magnifico Rettore dell’Università Europea di Roma, Padre Luca Gallizia L.C., e al Prorettore della medesima Università Prof. Alberto Maria Gambino e ai Proff. Gustavo Olivieri (Università Luiss Guido Carli), Gustavo Ghidini (Università Luiss Guido Carli e Università Statale di Milano), Valeria Falce (Università Europea di Roma) e Luis Morais (Università di Lisbona), analizzeranno in modo interdisciplinare il nuovo fenomeno nel corso della Tavola Rotonda all’Università Europea di Roma il 6 maggio 2016.
La Tavola Rotonda, aperta alla partecipazione di professionisti e studiosi, sarà inoltre l’occasione per presentare al pubblico il volume “Smart Cities e diritto dell’innovazione”, curato dal Prof. Gustato Olivieri e dalla Prof.ssa Valeria Falce e pubblicato nella collana “Quaderni di Giurisprudenza Commerciale”, edita da Giuffrè, nel 2016.
L’incontro è promosso dall’Università Europea di Roma (Dipartimento di Scienze Umane) con il Patrocinio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (con cui si sta finalizzando una convenzione per stage e tirocini destinati agli studenti dell’Europea) e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (con cui pure si sta promuovendo una convenzione per stage e tirocini), nonché dell’Accademia Italiana del Codice di Internet, il cui Presidente è il Prorettore, Prof. Alberto Maria Gambino e di cui la Prof. Valeria Falce è membro fondatore.
Infine, a conferma della collaborazione dell’Università Europea con gli Ordini professionali, la Tavola Rotonda è stata accreditata dall’Ordine degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti /Esperti Contabili.
 

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ZENIT Staff

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