Madre di misericordia, Madre d’Amore

Il mese dedicato alla devozione mariana richiama l’intera umanità alla conversione

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Nel primo paragrafo del Messaggio per la Quaresima di quest’anno, Papa Francesco presentava la Vergine Maria come icona di una Chiesa che evangelizza, perché evangelizzata. Beneficata in modo speciale dalla Grazia, Ella ha fatto della Misericordia il centro e il criterio di ogni sua azione. Ha accolto il Verbo di Dio nella sua anima e nella sua casa; ha dato da mangiare e da bere a Gesù stesso; lo ha vestito e lo ha educato, come fa ogni buona Madre. Il suo Cuore si è prodigato, insieme a quello del suo sposo Giuseppe, per offrire al Figlio di Dio – e figlio loro – l’ambiente domestico migliore, perché potesse iniziare la sua missione salvifica.
La sua carità materna si è estesa poi a tutti, già lungo gli anni della sua vita terrena, accogliendo, ascoltando, pazientando, confortando; fino all’estrema tappa, quella del Calvario, dove ha incarnato in pienezza l’amore di Cristo, nel dolore, nel perdono e nella intercessione. Ma il suo compito non si è concluso lì, ai piedi della Croce: è proseguito ancora, in favore della Chiesa, e proseguirà fino alla fine dei tempi. Le apparizioni mariane, che accompagnano ogni epoca e ogni regione della terra, confermano questo suo impegno e perpetuano, nel tempo, le opere di Misericordia, da Lei compiute.
A Fatima la Vergine ha manifestato questa premurosa attitudine materna: attraverso i Pastorelli, ha inteso richiamare i lontani, perché tornassero alle sorgenti della vera Fede; ha esortato i vicini e i “tiepidi” a ravvivare la fiamma del loro fervore; ha ammonito i peccatori, prospettando le conseguenze devastanti del male, che può giungere, quaggiù, fino alla tragedia incommensurabile della guerra e può condurre addirittura all’eterna e inappellabile condanna dell’inferno. Ha consolato l’animo afflitto dei piccoli Veggenti, sottoposti a durissime prove. Ha insegnato a Lucia, Francesco e Giacinta il perdono, la pazienza e la cristiana rassegnazione di fronte ai travagli della vita e alle ferite, patite per l’incomprensione del prossimo. Con loro è stata vera “Madre di Misericordia e di Amore”, perché imparassero la lezione sempre attuale del Vangelo e la trasmettessero alla Chiesa, soprattutto con l’esempio, nello spirito di riparazione, proprio di Fatima.
Maria Santissima ha potuto realizzare pienamente la sua “vocazione” materna proprio perché Lei, per prima, si è lasciata educare e condurre dallo Spirito Santo: è Maestra buona, perché è stata sempre discepola fedele e ha permesso docilmente che la Grazia plasmasse il suo Cuore. La sua presenza e la sua opera, nella Chiesa, fin dalle origini, sono essenziali e costituiscono un riferimento indispensabile per orientare il nostro cammino. Come figlia, sorella, sposa, Madre di Cristo e della Chiesa, dolcissima Madre nostra, Ella rappresenta il modello più bello e più credibile di un Vangelo vissuto e incarnato nella quotidianità. È colei che ci soccorre, impetra le grazie che ci necessitano, per fare della nostra vita – come è accaduto a Lei – una autentica e preziosa “risposta di amore” al Padre.
Tra le rovine e i guasti della nostra società – malata e ferita in mille modi – attraverso la Vergine possiamo finalmente attingere a una “qualità” nuova della vita: a una umanità santa, immacolata, gradita a Dio e amabile agli occhi degli uomini. Un’umanità “secondo il Cuore di Dio”, ricca di misericordia e di compassione, capace di risanare gli squilibri che devastano la nostra anima e di riportare in noi la pace, l’amore, la gioia: i frutti dello Spirito. Ogni prova, affrontata da Maria Santissima e permessa dalla sapiente mano di Dio, non è mai stata una occasione di scoraggiamento o di ripiegamento su se stessa. Al contrario, ha costituito una tappa rinnovata del suo unico ed esemplare rapporto di filiale obbedienza a Dio, sommamente amato e ricercato in tutto.
Sulla triste eredità del peccato, trasmessaci dai nostri progenitori, si innesta, lungo i tempi e le generazioni, il ramo fecondo della Grazia, che produce e produrrà immancabilmente il suo frutto benedetto: Gesù. Nei territori dello Spirito non sono ammesse pigrizia, indolenza o negligenza; agli occhi di Dio è prezioso ogni più piccolo atto di amore, donato con gioia e con gratitudine – come ha fatto Maria – a gloria di Dio e a beneficio di ogni uomo.
La devozione mariana accompagna e sosterrà sempre il cammino della Chiesa, quale luce di conforto e di speranza; ecco perché non dobbiamo mai stancarci di pregare e di invocare Maria, soprattutto attraverso la recita quotidiana del Rosario, respiro di luce e di Grazia nel tumulto delle occupazioni quotidiane.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Mario Piatti

Padre Mario Piatti, I.C.M.S., è direttore del mensile Maria di Fatima

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