C’è un prezzo da pagare per essere testimoni di Gesù: le persecuzioni. Quelle grandi di cui “la storia della Chiesa è piena, che porta i cristiani nel carcere o li porta perfino a dare la vita”, come accade ancora oggi in Medio Oriente o in Africa; o quelle piccole, come le chiacchiere, le critiche, che non uccidono il corpo ma feriscono l’anima.
Francesco le pone sotto una lente di ingrandimento nella Messa di oggi a Santa Marta, perché vuole lanciare un chiaro messaggio a tutti i fedeli, in vista della Pentecoste ormai vicina: “Noi siamo testimoni del Signore con la forza dello Spirito”.
C’è infatti uno Spirito che aiuta ad annunciare Cristo nonostante le difficoltà. Lo stesso Spirito che – narra la lettura di oggi degli Atti degli Apostoli – aprì il cuore di una donna di nome Lidia, una commerciante di porpora che nella città di Tiàtira che ascoltava le parole dell’apostolo Paolo. “Qualcosa, questa donna, ha sentito dentro di sé, che la spingeva a dire: ‘Questo è vero! Io sono d’accordo con quello che dice quest’uomo, quest’uomo che dà testimonianza di Gesù Cristo. È vero quello che dice!’”, commenta il Papa.
E domanda: “Ma chi ha toccato il cuore di questa donna? Chi le ha detto: ‘Sentite, perché è vero’?”. “È proprio lo Spirito Santo – sottolinea Bergoglio – che ha fatto sentire a questa donna che Gesù era il Signore; ha fatto sentire a questa donna che la salvezza era nelle parole di Paolo; ha fatto sentire a questa donna una testimonianza”. “Lo Spirito dà testimonianza di Gesù”, rimarca il Pontefice, “e ogni volta che noi sentiamo nel cuore qualcosa che ci avvicina a Gesù, è lo Spirito che lavora dentro”.
Ma la testimonianza porta con sé le persecuzioni; per questo Cristo invita i discepoli a non scandalizzarsi, perché esse sono “il prezzo della testimonianza cristiana”. “Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio”, dice il Messia nel Vangelo.
“Il cristiano, con la forza dello Spirito, dà testimonianza che il Signore vive, che il Signore è risorto, che il Signore è fra noi, che il Signore celebra con noi la sua morte, la sua risurrezione, ogni volta che ci accostiamo all’altare”, sottolinea Papa Francesco. “Anche il cristiano – aggiunge – dà testimonianza, aiutato dallo Spirito, nella sua vita quotidiana, col suo modo di agire. È la testimonianza continua del cristiano. Ma tante volte questa testimonianza provoca attacchi, provoca persecuzioni”.
Allora, conclude il Santo Padre, “è buono chiedere allo Spirito Santo che venga nel nostro cuore, per dare testimonianza di Gesù; dirgli: Signore, che io non mi allontani da Gesù. Insegnami quello che ha insegnato Gesù. Fammi ricordare quello che ha detto e fatto Gesù e, anche, aiutami a portare la testimonianza di queste cose. Che la mondanità, le cose facili, le cose che vengono proprio dal padre della menzogna, dal principe di questo mondo, il peccato, non mi allontanino dalla testimonianza”.
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Santa Marta: "La persecuzione è il prezzo della testimonianza cristiana"
Nella Messa di oggi, Francesco ricorda che è lo Spirito Santo a dare la forza di testimoniare Cristo, anche tra le persecuzioni. Quelle grandi in cui si arriva a dare la vita, e quelle piccole come le chiacchiere o le critiche