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La Chiesa prova a mediare per la pace in Colombia

Il presidente dei vescovi chiede ai guerriglieri di liberare tutti gli ostaggi

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La pace tra guerriglieri e Governo in Colombia è fragile. Nei giorni scorsi le Forze armate rivoluzionarie di Colombia (Farc) hanno scritto una lettera al Papa per chiedergli di fare da mediatore tra le parti in conflitto. Ora, all’input ha risposto la Conferenza episcopale colombiana, con una lettera firmata dal suo presidente mons. Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja.
“Ci è arrivata la richiesta non di essere garanti, ma di accompagnare, quindi saremo presenti per moderare i colloqui, si spera che questo possa servire a renderli più efficaci e ci porti velocemente verso la pace”. Così scrive l’arcivescovo, come riferisce l’agenzia Fides.
Il testo di mons. Castro Quiroga è stato inviato al forum sul post-conflitto “Impactos Sociales y Empresariales”, svoltosi a Rionegro lo scorso fine settimana, al quale hanno partecipato diverse autorità del governo locale e nazionale, oltre ad alcuni diplomatici dei Paesi che si sono offerti come mediatori per la pace fra i gruppi di guerriglia e il governo colombiano.
Il presidente dei vescovi colombiani ha chiesto all’Esercito di liberazione nazionale (Eln) di “liberare tutti gli ostaggi e non chiedere neanche un centesimo”, ricordando che è una delle condizioni del governo per avviare i colloqui con l’Eln. Mancano all’appello da settimane Melisa Trillos e Henry Perez, che l’Eln ha però negato di aver sequestrato.

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ZENIT Staff

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