Lettura
I tre versetti proposti dalla liturgia odierna ci permettono di approfondire la parabola della vite proposta già nel Vangelo di ieri. Sulla scia del legame inseparabile che unisce i tralci alla vite, il tema del rimanere risuona con insistenza in questi versetti. Come scrosci d’acqua che si inseguono in una cascata, così l’amore che il Padre ha riversato sul Figlio ricade copiosamente sui discepoli, su coloro che restano in Lui, che vivono la sua stessa vita. La novità della Risurrezione si compie in questo amore che circola nella Trinità e che invade in modo permanente la comunità cristiana.
Meditazione
Per farci comprendere l’intensità del legame tra Padre e Figlio, Gesù utilizza l’avverbio come: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi». Questa parola indica una misura incomparabile, la meta di una donazione incondizionata che culminerà sulla croce, e che il discepolo è chiamato a raggiungere non facendo affidamento sulle proprie forze, ma attingendo all’amore che ha ricevuto e sperimentato. Per vivere questo amore è necessario rimanere in Lui, fare memoria e attuare quanto Gesù ha detto e ha fatto nella sua vita. Possiamo amare come Lui, perché Lui causa in noi quella misura d’infinito che attinge al cuore stesso del Padre. L’amore gratuito di Dio rende possibile l’esercizio del nostro amore e vince in noi le resistenze del peccato, del male e della paura della morte: «non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1Gv 4,10). La missione del cristiano consiste, allora, nel perseverare, nel rimanere nell’amore del Signore e nel testimoniarlo. La sola via per rimanere nell’amore è quella di mettere in pratica gli insegnamenti di Dio; Gesù stesso è esemplare in questa fedeltà alla Parola del Padre: «come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore». Essere amati, vivere i comandamenti e rimanere vanno considerati come un unico percorso di crescita nella fede per ogni discepolo: infatti, colui che viene amato, per amore osserva i comandamenti, e chi osserva i comandamenti, vive nell’amore che essi indicano e che aprono al dono più bello che è la gioia: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Preghiera
Donami Signore, di attingere anche oggi al tuo esempio di obbedienza al Padre, di lasciarmi trasformare dalla tua gioia e di viverla attraverso l’amore che mi fai sperimentare con le persone che vivono accanto a me, con quelle che non credono, con quelle verso le quali faccio fatica a relazionarmi.
Agire
La tentazione di restare nell’egoismo è sempre in agguato. Oggi mi impegno a manifestare la gioia piena che sperimentiamo da battezzati, abitati dalla Santissima Trinità.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Dall’amore alla gioia e ritorno
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 15,9-11