“Nell’amore di Dio risiede la chiave musicale del pensiero teologico e del ministero petrino di Benedetto XVI”. È l’assunto principale dell’intervento che il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha tenuto ieri sera presso l’Aula Benedetto XVI del Campo Santo Teutonico in Vaticano, presentando il volume Deus caritas est. Porta di misericordia (LEV 2016, a cura di Markus Graulich e Ralph Weimann), che riunisce gli Atti del Simposio dedicato alla prima enciclica di Benedetto XVI, svoltosi a Roma il 19 e 20 novembre 2015.
Secondo il cardinale Koch, Ratzinger “ha compreso il suo pontificato come un primato del servizio all’amore”. “Papa Benedetto XVI – ha proseguito il porporato – considera il servizio d’amore della Chiesa come espressione irrinunciabile della sua più intima natura e come elemento costitutivo della sua missione, concludendo che ‘praticare l’amore verso le vedove e gli orfani, verso i carcerati, i malati e i bisognosi di ogni genere’ appartiene all’essenza della Chiesa tanto quanto il servizio dei Sacramenti e l’annuncio del Vangelo: ‘La Chiesa non può trascurare il servizio della carità così come non può tralasciare i Sacramenti e la Parola’” (Deus caritas est, 22).
Verso la conclusione del suo intervento, il porporato svizzero ha posto in evidenza che la “quintessenza” della prima enciclica ratzingeriana è riposta proprio nella “inscindibile unità tra amore per Dio e amore per il prossimo, come pure l’unità altrettanto indivisibile tra liturgia ed agire sociale nella vita della Chiesa”.Ciò è un elemento di indubbia continuità con il magistero di papa Francesco, individuabile, peraltro, nel titolo del libro presentato oggi: Deus caritas est. Porta di misericordia.
Lo stesso Bergoglio, nel decimo anniversario di pubblicazione della Deus caritas est, ne aveva richiamato l’attenzione sull’attualità, trattandosi di un tema “che permette di ripercorrere tutta la storia della Chiesa, che è anche storia di carità. È una storia di amore ricevuto da Dio, che va portato al mondo: questa carità ricevuta e donata è il cardine della storia della Chiesa e della storia di ciascuno di noi” (Discorso ai partecipanti del congresso sull’enciclica “Deus caritas est” di Benedetto XVI).
Se da un lato Papa Benedetto XVI, nel colloquio con il teologo gesuita Jacques Servais pubblicato di recente, ha affermato che per lui è un “segno dei tempi” il fatto che l’idea della misericordia di Dio “diventi sempre più centrale e dominante”, papa Francesco si ponga sulla scia di una tradizione che sottolinea la centralità della misericordia divina: “La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio.”
Il cardinale Koch, membro del Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, ha quindi richiamato la “fondamentale continuità che esiste nel Magistero tra Benedetto XVI e Francesco”, oltre che “l’attualità ecumenica” della Deus caritas est.
Prossimo appuntamento il 24 maggio alle 18.15, con l’intervento del professor Lorenzo Ornaghi, già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sul tema: Università senza umanistica? Gli impulsi di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI.
L’amore di Dio, chiave musicale del pontificato di Benedetto XVI
In occasione della presentazione del volume Deus caritas est. Porta di misericordia, il cardinale Koch individua ulteriori elementi di continuità tra il magistero di Ratzinger e quello di Bergoglio