Il messaggio va veloce, ma di che si parla?

Egidio Chiarella ha raccolto in un libro “Luci di verità in rete” (Tau Editrice), alcuni dei tweet di Monsignor Costantino Di Bruno, teologo e assistente del Movimento Apostolico

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Oggi si corre. E si. Si va veloce… Verso dove ancora non è lecito saperlo, però la cosa certa è che la velocità fa parte della quotidianità. Una veloce quotidianità, quindi, che rischia di assorbire il tempo necessario per… leggere, meditare, riflettere, approfondire, ascoltare… tutte nobili azioni che si vanno via via tralasciando ad un “altro tempo”, rimandato anche questo, non si sa a quale data o momento.
Conseguenza prima di questo modus operandi, è la brevità di qualunque esperienza. Quasi fosse un must. Devi essere breve, sintetico, surfare (fare del surfing) nelle onde delle notizie che stanno in cima ai giornali o nel motore di ricerca (non si va oltre la seconda pagina), e mai approfondire, mai ricercare, mai andare alle fonti. E cosa può essere più breve di un tweet, cioè di un messaggio contenuto in 140 caratteri. E si 140 caratteri necessari a racchiudere un messaggio che magari rimanda oltre. Lo farà sicuramente se il messaggio è valido.
Se anche l’attuale papa emerito Benedetto XVI, ha sentito la necessità alle 12:00 del 12/12/12 di unirsi tramite internet con tutto il mondo della rete un motivo di validità ci sarà. Benedetto XVI così twittò: “Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore”.  Un tweet e via, si parte. E si, si parte. Allora sarebbe opportuno leggere dei messaggi brevi e veloci da parte di chi riesce a rallentare la velocità del “non senso” e farti entrare nella calma del senso e dei sensi. Guardando un raggio luminoso che proviene dal cielo. Un raggio, appunto. Una luce. Una verità.
Luci di verità in rete”, è il titolo del libro edito dalla Tau Editrice nel 2014 e scritto da Egidio Chiarella, che ha voluto conservare, racchiudendoli in un sicuro contenitore, alcuni dei tweet che fanno parte del patrimonio spirituale che Mons. Costantino Di Bruno, teologo e assistente centrale del Movimento Apostolico, ha condiviso in rete.
Chiarella li definisce “moniti paterni”. L’Autore, sicuro della ricchezza e profondità dei tweet di Mons. Di Bruno, compie una duplice operazione. La prima è quella di conservare memoria sulla più antica tecnologia di conservazione, la carta, capace di nobilitare un contenuto già ricco di senso; la seconda è quella di condividere con i lettori la ricchezza emanata da un veloce ma profondo tweet attraverso le considerazioni personali di un uomo capace di interiorizzare il messaggio di buon’ora inviato e di approfondirlo nella giornata.
La lettura può aiutare nelle varie decisioni della vita, perché, twitta Mons. Di Bruno: “Ogni decisione della coscienza va presa sempre dinanzi a Dio, mai dinanzi alla storia, agli eventi, alla tradizione, alle consuetudini”.
Il libro di Chiarella, permette di leggere i tweet attraverso la lente d’ingrandimento delle sezioni di cui è composto il libro, per tematiche quindi. Non esiste ordine cronologico, ma logico. I messaggi sono raccolti in titoli che ne introducono l’argomento.
L’autore ha voluto trasmettere all’esterno le sensazioni quotidiane che queste “pillole telematiche” gli hanno provocato nella mente e nel cuore. Non si tratta di un’estensione del tweet né di un approfondimento, ma di una considerazione personale, riflesso della bellezza del messaggio. L’argomento centrale è sempre lo stesso, cioè come intravedere nella quotidiana e molteplice attività umana, la verità consegnateci da Cristo. Infatti uno dei tweet è: “Senza prendere in mano Cristo, nessuna vera conoscenza del Padre sarà data e l’uomo rimane fuori dal mistero”. Ogni messaggio spinge alla lettura del Vangelo nella certezza che: “Chi legge il Vangelo, è come se lo si facesse per la prima volta, tanto fitto è il mistero e tanto poco si è estratto la volta precedente”.
Un tweet può aiutare, è convinto l’Autore del testo, e chi non ha un collegamento?
D’ora in poi potrà godere di un libro, da sfogliare e conservare. Questi cinguettii pieni di senso, ora impressi nella carta, sono usufruibili anche da chi, affezionato della carta stampata, ne vorrà godere e ri-gustare nei vari momenti della giornata senza alcun collegamento internet.

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Domenico De Angelis

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