“È una cosa molto buona che esista questa federazione, perché aiuta le associazioni nei Paesi europei”. Così ha detto il cardinal Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo metropolita di Cracovia, ricevendo in udienza privata il comitato esecutivo della Federazione europea per la vita e la dignità dell’uomo-One of Us.
L’incontro, che avrebbe dovuto avvenire il 22 aprile dopo il comitato esecutivo della federazione a Cracovia, è stato spostato al 23 aprile e si è tenuto nella sala dell’Arcivescovado, dove Giovanni Paolo II, Karol Woijtila, si affacciava a salutare la gente, dove rispondeva ai canti dei fedeli polacchi.
Jakub Baltroszewicz, polacco di Cracovia e segretario generale della Federazione, ha ringraziato ,a nome del comitato, il Cardinale e la Conferenza episcopale polacca per “essere dalla parte della madre, l’altra vittima dell’aborto”, nel dibattito creatosi in Polonia in seguito alle proposte legislative in materia di aborto.
Baltroszewicz ha letto al Cardinale una breve dichiarazione di sostegno alla battaglia per la donna e per la vita che la Conferenza episcopale polacca e varie associazioni stanno facendo cercando di porre rimedio alla triste piaga dell’aborto.
La dichiarazione è stata elaborata dal comitato esecutivo, per conto di One of Us, durante la riunione del 22 aprile scorso a Cracovia, per decidere, tra le altre cose, la strategia della federazione. Uno di noi si è espresso chiaramente per la non punibilità della donna, schierandosi con la Conferenza episcopale polacca.
Jaime Major Oreja, presidente della Federazione, ha espresso al Cardinale la sintesi del lavoro del comitato: la necessità di unirsi in difesa della vita e in generale dei valori. Nonostante le diversità tra Paesi, ma anche tra associazioni, oggi unirsi con questa finalità comune è necessario, ha ribadito il presidente, perché si tratta di fare una battaglia culturale.
Il Cardinale ha lanciato una sfida alla Federazione: mettersi in contatto con la popolazione musulmana per allargare l’unità su questi temi anche a loro. I “Paesi musulmani in generale sono contro l’aborto” ha detto il Cardinale ” la federazione ha il potere di includerli e cercare di lavorare per aiutare la vita”. Non sa come si potrà fare, “ma sarebbe un risultato enorme”.
Ha ricordato che i 40 Paesi musulmani all’Onu votano sempre per i valori, per la vita, anche laddove la stessa Polonia vota contro.
La Federazione, ha ribadito Dziwisz, può essere un buon mezzo per dialogare con i musulmani e per creare una via verso la pace che spezzi la lotta contro l’Occidente e allo stesso tempo aiuti anche l’Europa a ritrovare le sue radici cristiano-giudaiche.
Uno stimolo nuovo per la giovane Federazione che è in continua crescita; durante la riunione infatti sono state ammesse tre nuove associazioni: una maltese, una spagnola e una italiana (Associazione Medici Cattolici Italiani). Sono quindi 32 i membri della Federazione che ha appena ricevuto due nuove richieste da parte di altre due associazioni, una lituana è una irlandese.
In conclusione della visita, Dziwisz ha regalato ai presenti una medaglia di Giovanni Paolo II, quella che dice “ut unum sint”, perché siano una cosa sola, realizzata in occasione della visita del Papa polacco in Inghilterra, Galles e Scozia, nel 1982. Un augurio, un compito, una missione per la Federazione.
Certo, come ha detto il cardinale,”peccato che la Spagna sia andata verso il liberalismo, perché insieme Italia, Polonia e Spagna potrebbero cambiare la situazione in Europa”.
Intanto Carlo Casini, presidente onorario della Federazione, che conosce bene il Cardinale, auspica che “la federazione dia una visione all’Europa”. E di certo il cammino è iniziato.
Card. Dziwisz with One of Us member - ZENIT EP
Card. Dziwisz: "Cattolici e musulmani siano uniti per la vita e la famiglia"
Incontrando a Cracovia i membri della Federazione europea One of Us, il porporato ha fatto appello a un fronte interconfessionale per difendere i valori dalle minacce odierne