Ci sono gioia e commozione nelle parole di Papa Francesco prima del Regina Cæli, per tutti i giovani venuti a Roma dall’Italia e da diverse parti del mondo “per vivere momenti di fede e di fraterna convivialità” e per dare “una testimonianza gioiosa e chiassosa”. Ma c’è anche una viva preoccupazione “per i fratelli vescovi, sacerdoti e religiosi, cattolici e ortodossi, sequestrati da molto tempo in Siria”. Ancora una volta il Papa, dalla finestra del Palazzo Apostolico, ha voluto lanciare quindi un appello affinché “Dio Misericordioso tocchi il cuore dei rapitori e conceda quanto prima a quei nostri fratelli di essere liberati e poter tornare alle loro comunità”. A tutti ha chiesto pertanto di pregare, “senza dimenticare le altre persone rapite nel mondo”.
Dopo la preghiera del Regina Cæli, Francesco si è quindi rivolto nuovamente ai giovani partecipanti al Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze e ha detto: “Cari giovani, avete celebrato il Giubileo: adesso tornate a casa con la gioia della vostra identità cristiana. In piedi, la testa alta, e la vostra carta d’identità nelle vostre mani e nel vostro cuore! Che il Signore vi accompagni. E, per favore, pregate anche per me. Grazie”.
[S.C.]