Anche se non ne è cosciente, il girasole cresce perché sta alla presenza del sole e, guardandolo sempre, ne assimila la luce.
Si chiama appunto girasole perché la sua vita è fissare, guardare lo splendore del sole, tanto da additarne la posizione a chiunque dal sole prende non solo la vita, ma anche la forma.
Fuori metafora, penso a molti amici dotati di sano anticlericalismo che “senza saperlo” vivono anch’essi alla presenza del Sole. Li definirei “onesti dentro”, anzi benefattori, perché, a loro insaputa, rivelano anche agli addetti ai lavori che Dio-Amore è per tutti, è presente ovunque ed è tutto in tutti; Gesù li definirebbe adoratori in spirito e verità. Per loro anche la casa può essere una chiesa, ma soprattutto ogni uomo è tempio di Dio.
Grazie, amici, perché con la vostra vita, con il vostro modo di pensare e di essere, allargate le pareti della chiesa fino agli estremi orizzonti e me ne rivelate la cattolicità (universalità appunto), ricordandomi che l’uomo è tanto grande da contenere in sé quelle sacre pareti.
La vostra scarsa dimestichezza con i riti e le formule, mi ricorda la raccomandazione del vangelo: di non moltiplicare le parole quando si prega. Non è a furia di formule che si è esauditi, ma risulta vincente il costante pensiero di chi si intrattiene, ovunque si trovi, con Colui dal quale sa di essere amato.
Se vivi cosciente di essere amato, la tua vita, come quella del girasole, rivela a chiunque la presenza e la posizione del sole.
E’ anche Teresa, la mistica, che ce lo ricorda.
Grazie, amici, perché, da liberi figli di Dio, spalancate a tutti il cielo della chiesa che è tanto largo e accogliente quanto lo è il cielo della misericordia di Dio.
Ciao da p. Andrea
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Chiesa allargata
Da liberi figli di Dio, spalancate a tutti il cielo della chiesa che è tanto largo e accogliente quanto lo è il cielo della misericordia di Dio