Santa Marta: “Non si può tacere la Resurrezione di Gesù!”

Nell’omelia del mattino, papa Francesco individua tre dimensioni della vita cristiana: annuncio, intercessione e speranza

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Testimoniare sempre la Resurrezione di Gesù, anche a costo della vita, come fecero gli Apostoli. È il messaggio più forte che arriva dall’omelia odierna di papa Francesco alla Casa Santa Marta.
Il Pontefice ha subito sottolineato tre dimensioni della vita cristiana che si sostanziano in “annuncio, intercessione, speranza”, derivanti dalla morte e resurrezione del Signore ed emergenti dalle Letture di oggi.
“Gesù è vivo! Questo – ha sottolineato il Santo Padre – è l’annuncio degli Apostoli ai giudei e ai pagani del loro tempo e questo annuncio è stato testimoniato anche con la loro vita, con il loro sangue”.
Anche quando furono portati al Sinedrio e fu loro proibito di parlare di Gesù e della Resurrezione, Pietro e Giovanni, dopo aver guarito uno storpio, con “coraggio” e “semplicità”, continuavano a dire: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”.
È lo “Spirito Santo dentro di noi”, ha aggiunto il Papa, che ci fa “vedere e ascoltare la verità su Gesù, che è morto per i nostri peccati ed è risorto. Questo è l’annuncio della vita”; e ci fa ribadire l’annuncio di vita cristiana: “Cristo è vivo! Cristo è risorto! Cristo è fra noi nella comunità, ci accompagna nel cammino”.
Sebbene spesso si faccia “fatica a ricevere questo annuncio”, rimane necessario dare “testimonianza” della “realtà” della Resurrezione, come afferma Giovanni.
La seconda dimensione evidenziata dal Pontefice, quella dell’intercessione, emerge già nell’Ultima Cena, in cui agli Apostoli, rattristati per il commiato, Gesù dice: “Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Vado a prepararvi un posto”.
Tale posto nel Cielo, Gesù inizia a prepararlo “con la sua preghiera per ognuno di noi” Così come quando, prima della Passione, disse a Pietro: “ho pregato per te”, adesso Gesù è “l’intercessore tra il Padre e noi”.
Come si manifesta, tuttavia, la preghiera di Gesù? Secondo il Papa, egli prega facendo “vedere le piaghe al Padre, perché le piaghe se le è portate con sé, dopo la Resurrezione: fa vedere le piaghe al Padre e nomina ognuno di noi”.
La terza dimensione, quella della “speranza”, rivolta in primo luogo al ritorno del Signore: tutta la Chiesa, infatti, è “in attesa della venuta di Gesù: Gesù tornerà. E questa è la speranza cristiana”, ha puntualizzato Francesco.
Sulla base di quanto detto, il Santo Padre ha elaborato i consueti interrogativi discernimentali: “Com’è l’annuncio nella mia vita? Com’è il mio rapporto con Gesù che intercede per me? E com’è la mia speranza? Ci credo davvero che il Signore è risorto? Credo che prega per me il Padre?”.
“Ogni volta che io lo chiamo, Lui sta pregando per me, intercede – ha sottolineato -. Credo davvero che il Signore tornerà, verrà? Ci farà bene domandarci questo sulla nostra fede: credo nell’annuncio? Credo nell’intercessione? Sono un uomo o una donna di speranza?”, ha poi concluso il Papa.
 
 

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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