“Nel radunarci, ci uniamo con i profughi, i migranti forzati e gli sfollati sparsi nei campi, nelle giungle, nei mari agitati e sui fronti di guerra. Esprimiamo anche una profonda comunione con le vittime dei terremoti nelle varie parti del mondo specialmente Giappone, Vanuatu e Ecuador”.
Queste appassionate parole hanno aperto l’intervento del cardinale Antonio Luis Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, al convegno della Caritas italiana, giunto al terzo giorno di lavori a Sacrofano. I partecipanti saranno ricevuti domani da Papa Francesco.
Nel suo intervento, dedicato al tema “Opere di una misericordia senza confini”, il cardinale ha rinnovato l’appello ai leader mondiali a non restare impassibili di fronte alle emergenze del momento attuale. Ovvero le vecchie e nuove povertà in continuo aumento e l’irrefrenabile flusso migratorio che tocca l’Europa.
“Noi abbiamo paura di vedere le conseguenze delle nostre decisioni sbagliate, però non vogliamo vedere la verità”, ha detto l’arcivescovo di Manila, “per proteggere noi stessi la risposta è costruire muri, muri del cuore, della mente, ‘interiori’, che diventano anche muri ‘esteriori’”.
L’appello è dunque “a sentire la voce della gente che soffre”: “Invito i leader – ha sottolineato Tagle – ad andare nei campi, a toccare le mani delle mamme, a sentire l’odore delle famiglie… Forse la realtà è più grande delle idee, delle teorie ideologiche. Così che possano toccare il cuore e la coscienza!”.
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Tagle: "Invito i leader mondiali ad andare nei campi a toccare le sofferenze umane"
L’arcivescovo di Manila è intervenuto al convegno della Caritas italiana, in corso a Sacrofano